Terme di Recoaro: dalla Regione condizioni incompatibili con il rilancio

20 Dicembre 2018
Territorio

Sulla gestione delle Terme di Recoaro, la Regione chiede condizioni incompatibili con lo sviluppo e il rilancio di questa realtà: alla faccia del ‘prima i veneti’!

 

Due anni fa avevo ribadito come le condizioni per l’affidamento pluriennale delle Terme di Recoaro fossero improponibili per chi era disposto a gestire l’area e dar una speranza di rilancio di un territorio. 

Non a caso ci si ritrova ora a ripiegare su un mini-affidamento di 18 mesi dal quale non potrà certamente permettere lo sviluppo turistico ed economico per un sito di questa importanza e complessità.

 

Sono “promessine” quelle della Regione, che alla fine mettono nei guai solo la comunità. E’ ora che la Lega smetta di approfittare della buona volontà dei veneti e di sfruttare il volontariato per coprire le proprie mancanze: decida se vuole veramente salvare e rilanciare il complesso delle Terme di Recoaro o di abbandonarlo al suo destino fallimentare per mancanza di progettualità.

L’affidamento per 18 mesi, nasconde sia la mancata volontà della Regione di farsi carico delle opere straordinarie e delle spese di investimento per il rilancio delle Terme, sia la palese mancanza di fiducia verso i cittadini di questo territorio, che si stanno spendendo per salvare la situazione.

 

Eppure la stessa Regione è pronta a spendere centinaia di milioni l’anno accollandosi il rischio di investimento di un’opera monumentale come la Pedemontana.

Sarebbe doverosa una piena assunzione di responsabilità visto che il decadimento del compendio termale è stato causato proprio dal disinteressamento della politica regionale di questi anni: lo slogan ‘prima i veneti’ non è utile solo alle campagne elettorali ma dovrebbe essere messo in pratica con coerenza, cosa che di certo non avviene nel caso delle Terme di Recoaro.

 

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