Pfas – Rimandata la mozione per limiti nazionali. Serve un decreto d’urgenza!
Calendarizzata in consiglio, ma non discussa, la nostra mozione, presentata il 15 novembre 2018. Cosa chiediamo? Che il ministro dell’Ambiente non perda altro tempo, servono limiti nazionali su tutte le sostanze perfluoralchiliche.
Sull’emergenza Pfas il ministro dell’Ambiente non deve perdere ulteriore tempo né scaricare la responsabilità su altri enti: introduca con un decreto d’urgenza limiti nazionali per tutte le sostanze perfluoralchiliche.
Gli ricordiamo che ogni Stato dell’Ue ha la facoltà di introdurre autonomamente norme in assenza di una direttiva comunitaria. Soprattutto perchè la Lega è al governo e ci aspettiamo dalla nostra Regione una votazione unanime della mozione.
Il Governo può e deve agire velocemente per due motivi: anzitutto è in fase di definizione la direttiva Ue riguardante la qualità delle acque destinate al consumo umano che sarà approvata nella prossima legislatura, inoltre il fatto che sia stato confermato lo stato di emergenza in Veneto dovrebbe rafforzare la necessità di unificare la normativa a livello nazionale in modo che l’Italia possa avere una voce più autorevole in Europa, considerato che qua abbiamo la più grande contaminazione al mondo da Pfas che coinvolge 350mila residenti e 50 Comuni.
Chiamano quindi in causa il ministro Costa. Niente in contrario alla sua ‘chiamata alle armi’ di cittadini e comitati, ma non può essere un modo per scaricare su altri le proprie responsabilità.
Può benissimo, con decretazione d’urgenza, dare indicazioni sui limiti Pfas per le acque potabili, come ha fatto con il Decreto Genova, per innalzare la quantità di idrocarburi ammessi nei fanghi di depurazione da spargere sui terreni.
Se l’ha fatto per una questione emergenziale, come ha ribadito, senza chiedere permessi a nessuno, non capiamo perché su questo tema non possa comportarsi in identico modo. Oltretutto fa parte di un esecutivo con all’interno la stessa forza politica, la Lega, che governa il Veneto da anni: non vedo quindi cosa ci sia di ostativo e perché debbano essere i comitati a lavorare al suo posto.
(Dal comunicato congiunto con Andrea Zanoni)
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