Nuove misure PSR e SNAI – Criticità non superate per malghesi e l’esclusione dell’Altopiano di Asiago dai bandi SNAI
Questa settimana, in terza commissione, abbiamo discusso sulle prossime misure del Programma di Sviluppo Rurale che si apriranno a breve, sia per quanto riguarda i fondi del PSR, sia per quelli destinati alle SNAI, le Aree Interne.
In commissione abbiamo dovuto chiedere delle correzioni, tra refusi ed esclusioni dei soggetti partecipanti ai bandi, senza veri motivi. Purtroppo nessuna proposta è stata accolta!
Ma andiamo con ordine. Di seguito vi elenco le misure a cui abbiamo chiesto modifiche.
Per quanto riguarda le misure del PSR, saranno aperti verso la fine di giugno i bandi: 4.4.3; 6.4.1; 6.4.2; 8.1.1; 8.4.1; 8.5.1; 8.6.1.
Per le Aree Interne (Unione Agordina, del Comelico, di Asiago e del Delta) sono in arrivo le misure 4.1.1; 4.2.1; 4.3.1; 6.4.1; 6.4.2; 8.6.1.
Bandi del PSR 2014-2020
- 4.4.3 “Strutture funzionali all’incremento e valorizzazione della biodiversità naturalistica – Dotazioni necessarie al miglioramento della coesistenza tra le attività agricolo/zootecniche e fauna selvatica”
Per gli allevatori in alpeggio e l’accesso ai fondi per i sistemi di protezione delle attività agricole-zootecniche per gli attacchi dalla fauna selvatica, in particolar modo del lupo, non posso che sollevare alcune critiche tecniche su questa misura:
– Innanzitutto sulla tempistica che, oltre ad essere in “stra’ ritardo“, porre solo 60 giorni per parteciparvi crea alcune criticità, visto che gli allevatori in quei periodi sono in piena attività lavorativa e turistica, e con un bando che scade poco dopo ferragosto mi auguro alcuni riescano veramente a parteciparvi;
– Secondo: avevo già chiesto tempo fa (lo scorso 7 marzo) che in questa misura che stava per arrivare, tenessero conto che gli allevatori negli alpeggi non sono proprietari e che ad alcuni scadranno i contratti tra uno o due anni e non potranno partecipare al bando visto che è stato messo l’obbligo di un contratto triennale.
Non sollevo le criticità sui punteggi, basati sui numeri di attacchi e il numero dei capi, indice che la regione non conosce il nostro territorio e che ogni malga deve essere studiata e aiutata, tra tecnici e allevatori, come fa la provincia autonoma di Trento. Ma su questo punto ci torneremo, anche perché tutto il peso della sicurezza degli animali ricade sugli allevatori, ma non sui proprietari delle malghe, che non affittano un alpeggio con gli strumenti di protezione già in loco.
- 6.4.1 Creazione e sviluppo della diversificazione delle imprese agricole e 6.4.2 Creazione e sviluppo di attività extra-agricole nelle aree rurali: nulla da dire, ottime misure seppur con pochi finanziamenti a disposizione.
- 8.1.1 Imboschimento di terreni agricoli e non agricoli: come per la misura sui lupi, 60 giorni di scadenza del bando non sono sufficienti, soprattutto per le amministrazioni piccole.
- 8.4.1 Risanamento e ripristino foreste danneggiate da calamità naturali, fitopatie, infestazioni parassitarie e eventi climatici.
Qui parliamo di una misura post Vaia, per i privati e le regole, ma perché sono state escluse le amministrazioni pubbliche? Forse non hanno boschi abbattuti?
- 8.5.1 Investimenti per aumentare la resilienza, il pregio ambientale e il potenziale di mitigazione delle foreste.
- 8.6.1 Investimenti in tecnologie forestali e nella trasformazione, mobilitazione e commercializzazione dei prodotti forestali. Focus Area 2A e Focus Area 5C
Niente da dire su queste misure, tutto ok! Vedete che l’opposizione non dice sempre di no, anzi fa proposte sulle esigenza dei territori.
Bandi per le Aree Interne
Sulle misure per le Aree Interne invece ho riscontrato alcune criticità per l’esclusione dell’Unione della Spettabile Reggenza dei Sette comuni dell’Altopiano di Asiago da due bandi, senza motivo.
In dettaglio sul bandi destinati alle diverse azioni post-Vaia, che la Regione può attivare, soprattutto per quelli destinati ad aiuti per il ripristino delle nostre foreste, come se in Altopiano di Asiago il disastroso abbattimento dei nostri boschi non fosse mai accaduto.
Nella misura 6.4.2 Creazione e sviluppo di attività extra agricole nelle aree rurali, investimenti finalizzati alla creazione di nuova occupazione e alla vitalizzazione economica e sociale, e nella 8.6.1 “Investimenti in tecnologie forestali e nella trasformazione, mobilitazione e commercializzazione dei prodotti forestali”, un aiuto per le nostre segherie, la nostra unione vicentina è stata esclusa completamente.
In Conclusione
A volte non capisco perché applicare scelte differenti o escludere soggetti creando differenze tra i territori regionali: mettere un minimo di 90 giorni di scadenza a tutti, senza far cadere le scadenze di consegna sotto ferragosto o non escludere aree che hanno le stesse problematiche, non mi sembra una cosa tanto difficile, ma in questa amministrazione regionale, sembra che si vogliano sempre creare fasce di serie A e altre di serie B.
Come per i precedenti misure passate in commissione continuerò a vigilare e proporre, perché i veneti sono tutti uguali, in ogni parte della nostra regione, anche se spesso la maggioranza è sorda!
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