Frode della Pedemontana: quali interventi da parte della Giunta regionale?
Oggi, a palazzo Ferro Fini, sede del Consiglio regionale del Veneto, con i consiglieri regionali Patrizia Bartelle e Piero Ruzzante, abbiamo tenuto una conferenza stampa in cui chiediamo alla Giunta regionale e, in particolare al Governatore Zaia, di rompere il silenzio e prendere posizione qualora venissero accertate le presunte frodi nell’utilizzo dei materiali impiegati per la costruzione di una delle gallerie della Superstrada Pedemontana Veneta, innanzitutto a tutela dei lavoratori, ma anche dei fruitori dell’infrastruttura e dei cittadini veneti che hanno pagato profumatamente l’opera e che quindi hanno diritto che essa venga eseguita a regola d’arte.
Di seguito il mio intervento e quello dei consiglieri Patrizia Bartelle (IIC) e Piero Ruzzante (LeU)
Cristina Guarda (AMP)
Prima firmataria dell’Interrogazione a risposta scritta n. 770, sottoscritta anche dal consigliere Andrea Zanoni (PD): “Alla luce della nota della Struttura di Progetto Pedemontana Veneta, che il 4 luglio us ha informato della notifica, a carico del concessionario, di una Ordinanza della Procura della Repubblica di Vicenza per il sequestro del cantiere della galleria di Malo, lungo circa 6 chilometri, e quindi, in ragione dell’ipotesi del configurarsi del reato di frode nella esecuzione della galleria, a danno della Regione, per utilizzo di materiali non marchiati CE e miscele di calcestruzzo diverse da quelle previste dagli elaborati progettuali, riteniamo che si debba subito fare chiarezza rispetto ai materiali utilizzati in tutti i cantieri dell’opera. Si tratta, secondo noi, di una forma di precauzione minima, a garanzia dei lavoratori e dei futuri fruitori”.
“Siamo rimasti a dir poco sorpresi dal fatto che la Giunta regionale abbia risposto solo con una nota tecnica, in cui venivano sollevate preoccupazioni unicamente in ordine al rispetto delle tempistiche per la realizzazione dell’infrastruttura. Credo che la parte politica, che rappresenta un determinato territorio, debba innanzitutto garantire trasparenza, assumersi le dovute responsabilità e attivarsi subito per tutelare la sicurezza dei lavoratori. Penso quindi che la nostra interrogazione sia un atto dovuto, per spronare la Regione ad attivarsi, in particolare nelle persone del Presidente Zaia e dell’Assessore De Berti. Questo, anche nel rispetto dovuto ai familiari dell’operaio morto nel cantiere di Malo”.
“Ricordiamo che proprio nel cantiere della galleria di Malo è avvenuto uno dei due infortuni mortali sul lavoro, che purtroppo si sono verificati già nell’ambito della SPV. Per questo, nel testo dell’interrogazione depositata, chiediamo di sapere se la Giunta regionale: abbia o meno intenzione di attivare autonomi approfondimenti, avvalendosi dei rimedi contrattuali previsti dalla legge e dal terzo atto convenzionale, anche a tutela della propria immagine; abbia o meno intenzione di costituirsi parte civile nell’eventuale processo penale per i fatti che hanno portato al sequestro disposto dalla Magistratura, nonché negli altri procedimenti attivati, ivi incluso quello afferente all’incidente mortale avvenuto nell’aprile del 2016 nel cantiere di San Tomio di Malo; abbia o meno intenzione di attivare specifiche verifiche su tutti i cantieri al fine di verificare che sui materiali utilizzati sia presente la marcatura CE e che gli stessi siano rispondenti agli elaborati progettuali. Questo, a garanzia dei lavoratori e dei cittadini futuri fruitori, cosa che ci sta particolarmente a cuore”.
Qui il mio precedente intervento –> Pedemontana Veneta – Una frode. Sarà urgente fare verifiche su tutta l’opera
Piero Ruzzante (LeU)
“Più volte, come opposizioni, siamo intervenuti in ordine alla Superstrada Pedemontana Veneta, sollevando problemi ambientali, di sicurezza dei lavoratori, relativi agli ingenti costi dell’opera. Ma ora siamo trasaliti di fronte alle dichiarazioni del Presidente Zaia che parla di ‘doveroso silenzio’ in ordine alle presunte frodi nell’esecuzione dell’opera. Ma quale ‘doveroso silenzio’? Per un’opera costata carissimo, anche il solo sospetto che siano stati impiegati materiali non adeguati, è gravissimo. Luca Zaia è il rappresentante dei cittadini veneti e soprattutto è titolare del progetto dell’opera, rappresenta il soggetto committente. Il Governatore quindi deve innanzitutto rispondere ai lavoratori, garantire la loro tutela, e verificare che, non solo nell’esecuzione della galleria di Malo, ma anche lungo tutto il percorso della Superstrada, non siano stati utilizzati materiali non conformi, non marchiati CE, non adeguati rispetto alle prescrizioni contenute nel capitolato tecnico. La Regione dovrebbe costituirsi parte civile nell’eventuale procedimento per la morte dell’operaio morto proprio nel sottopasso del cantiere della galleria di Malo. Esiste una connessione tra questa tragedia e l’utilizzo di materiali non marchiati CE? Zaia deve tutelare anche i fruitori della Pedemontana, ma anche tutti i cittadini veneti che hanno pagato caro una strada che si colloca tra le più costose d’Italia, qualcuno giustamente dice che è la nostra Salerno – Reggio Calabria. Al concessionario SIS sono stai dati 300 milioni in più, e la Regione si è accollata il rischio di impresa. L’infrastruttura più volte è stata modificata in corso d’opera e SIS, fino ad ora, non ha mai pagato per nessuno degli errori o dei ritardi commessi. Sottolineo quindi l’importanza dell’aspetto contrattuale legato all’esecuzione della Superstrada: qualora venisse accertata anche la benché minima violazione del capitolato tecnico, allora sarebbe doveroso e giusto che ai veneti venga restituito qualcosa. Su questo fronte, chiediamo che Luca Zaia si presenti in aula consiliare e si confronti con le opposizioni e, soprattutto, garantisca che si attiverà in modo concreto affinché il concessionario, il cui guadagno stimato ammonterebbe a più di cinque miliardi, in caso anche di piccole violazioni compiute nell’esecuzione dell’opera, ristori i cittadini in modo commisurato alle inadempienze commesse. Il Governatore dovrebbe distrarsi un attimo dai festeggiamenti per la candidatura Unesco delle Colline del Prosecco e presentarsi in Assemblea Legislativa. Zaia non può continuare a stare silente come un pesce, ma deve assumersi le responsabilità in ordine al rispetto delle regole nell’esecuzione dell’appalto e verificare l’ipotesi di adottare eventuali sanzioni a carico del concessionario. Credo che sia a questo punto opportuno che la Regione riconsideri e verifichi nuovamente tutta l’opera, per tutelare se stessa, i lavoratori, i fruitori e i cittadini veneti”.
Patrizia Bartelle (IIC)
“Sottolineo come la Regione abbia inaugurato in pompa magna, alla presenza di Ministri e di rappresentanti del Governo, il primo tratto, di quasi sei chilometri, della Pedemontana, ma si è dimenticata che venissero realizzate le opere complementari, in primis il collegamento con la A 4, e non si è curata di verificare gli effetti provocati dai flussi di traffico, mettendo così in difficoltà il territorio e i cittadini residenti. Nel 2017, ho avuto modo di confrontarmi con il Perito di parte della famiglia dell’operaio morto. Già allora, si supponeva che i materiali utilizzati nell’esecuzione della galleria di Malo non fossero marchiati CE e non fossero quindi in regola. Credo che le perizie depositate fossero a disposizione di tutti e trovo quindi singolare che solo ora vengano sollevate le presunte frodi compiute nei cantieri della Superstrada. Trovo altresì triste che si sia cercato di scaricare le responsabilità su una presunta imperizia da parte del lavoratore rimasto ucciso. E poi sollevo la questione ambientale, non certo secondaria, con il rinvenimento di amianto – cemento e la presenza di discariche lungo il percorso della Superstrada. Chiediamo quindi che la Regione e il Presidente Zaia si attivino subito per accertare eventuali responsabilità a carico del concessionario, tutelando soprattutto la sicurezza dei lavoratori”.
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