Commissione Via: stop ai tecnici esterni? Preoccupante deriva politica
Il di legge n. 376, oltre ad introdurre innumerevoli deroghe, dannose per la tutela ambientale del territorio Veneto, mio aspetto politico prioritario, interviene anche sulla commissione di Valutazione di Impatto Ambientale (VIA).
Un intervento che non condividiamo e al quale ci siamo opposti a margine della seduta odierna del consiglio regionale del Veneto.
A nostro avviso, il comitato VIA dovrebbe prevedere un giudizio terzo competente, tramite la partecipazione di tecnici esterni capaci di approfondire adeguatamente, che affianchino i rappresentanti regionali già previsti. Per questo riteniamo sconcertante e pericoloso escluderli e sostituirli con il legale rappresentante, o suo delegato, di Veneto Acque, Veneto Strade, Veneto Sviluppo e le altre partecipate della Regione del Veneto.
A chi conviene?
Alla Regione e ai cittadini del Veneto conviene avere soggetti che fanno già parte della squadra regionale, magari nominati od eletti proprio dalla politica, o soggetti terzi, esterni che rispondono a principi di competenza?
Essere parte di una società partecipata della Regione, quindi parte integrante della squadra politica al governo, garantirà un’attenzione più stringente, l’assenza di conflitti di interesse, un giudizio lontano da condizionamenti?
La norma della maggioranza ci lascia perplessi: per esempio, se fossero stati sottoposti a procedura di VIA i progetti per il collegamento della zona rossa a nuove fonti acquedottistiche prive di Pfas, il cui coordinamento in fase di stesura è stato affidato dalla Giunta a Veneto Acque, avrebbero visto proprio il suo amministratore delegato a rappresentare le istanze tecniche per la loro valutazione.
Proprio per questo riteniamo si debbano percorrere le opportune strade per dimostrare concretamente di essere sopra le parti, anche politiche, visto l’argomento delicato e le conseguenze che il giudizio della commissione ha sul territorio. Ribadiamo con forza che è necessaria l’integrazione delle competenze interne alla Regione con altre competenze terze, esterne.
(Dal comunicato congiunto con i consiglieri Piero Ruzzante -Liberi E Uguali- e
Patrizia Bartelle -Italia In Comune-)
Concordo assolutamente: la valutazione di impatto deve essere operata con oggettività e competenza, non con l’ interesse politico. Senza dimenticare poi che questo significa togliere opportunità di lavoro a professionisti dell’ambiente, ovvero ad un settore che dovrebbe vedere sempre più occupati ma che di fatto fatica a crescere proprio perché si ritiene che per gestire l’ambiente non serva professionalità ma semplice buon senso…. un vero peccato, anzi un’idea quasi criminale!
Grazie Emanuela! Hai proprio ragione.