Climate strike – Il documento di Fridays For Future Veneto approda in consiglio regionale

27 Settembre 2019
Ambiente

La Regione dichiari l’Emergenza Climatica. Depositata risoluzione.

È di ieri sera la richiesta, rivolta all’amministrazione regionale da parte del movimento Firdays For Future del Veneto, di una Dichiarazione di Emergenza Ecologica e Climatica. Un documento, articolato in 9 punti, diffuso sui social e nelle piazze del Veneto dove oggi hanno sfilato decine di migliaia di studenti e non solo.
Condividiamo l’appello dei giovani di Fridays For Future del Veneto e per questo abbiamo presentato una risoluzione affinché il consiglio regionale possa dichiarare l’Emergenza Climatica, citando il documento nella sua interezza. Si tratta naturalmente di un testo aperto alla sottoscrizione di tutti i consiglieri regionali, di ogni colore politico, che ne condividano i contenuti.
Tra i 9 punti di Fridays For Future ci sono molte delle ragioni che ci hanno spinto a costituire il coordinamento Veneto 2020: l’intreccio di giustizia ambientale e giustizia sociale, il consumo di suolo, la gestione dell’acqua e l’inquinamento da Pfas, la mobilità. Sono problemi urgenti, che non si possono più evitare: per questo hanno ragione le migliaia di giovani oggi in piazza, l’Emergenza Ecologica e Climatica c’è, è un fatto concreto e tangibile anche in Veneto.
Siamo la regione che ha consumato più suolo nel 2018. Se siamo arrivati a questo punto, è chiaro che c’è una responsabilità di chi ha governato la regione negli ultimi vent’anni. È sbagliato l’atteggiamento di chi, come Salvini, parla di “bigiata di massa”.
Quando milioni di ragazzi in tutto il mondo scendono in piazza gli adulti devono solo fare una cosa: ascoltare e leggere i loro cartelli. Scopriranno così che le parole d’ordine della piazza sono tutt’altro che un presunto “ecologismo da salotto”: a Venezia con lo slogan “Abbiamo l’acqua alla gola. Venice will sink first”, Venezia affonderà prima, i ragazzi della Rete degli Studenti Medi e dell’Unione degli Universitari indossavano maschera e boccaglio, connettendo le rivendicazioni in materia di clima e ambiente con quelle del diritto allo studio.
Hanno denunciato ancora una volta un sistema scolastico sotto-finanziato, vecchio e inadatto a partire dalle strutture, sulle quali la Regione ha il dovere di intervenire. Il consiglio regionale può fare la sua parte dichiarando l’Emergenza climatica.
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