Bellunese – Sanità in bilico
“Sanità in bilico nel Bellunese: è ancora garantito il diritto alla salute?”
Continua l’erosione dei servizi socio-sanitari in Veneto e in particolare nelle zone periferiche, storicamente trascurate e bistrattate dal governo leghista.
Quali garanzie, quali piani regionali esistono per garantire ai residenti della montagna bellunese l’effettività e la garanzia del diritto alla salute? Una domanda lecita a cui abbiamo depositato un’interrogazione a risposta immediata chiamando in causa direttamente il presidente Zaia.
Tolti i due anni in cui è stato ministro all’agricoltura di Berlusconi, Zaia governa il Veneto da 15 anni, di cui 5 come vice di Galan e 10 da presidente. Con quali risultati sul fronte della Salute, che costituisce la principale “mission” regionale nonché la quasi totalità del bilancio dell’ente?
Nell’era Zaia abbiamo assistito a una privatizzazione strisciante della sanità veneta, con una fuga di medici e personale sanitario verso l’estero, verso il privato e anche verso altre regioni.
Ringraziano gli speculatori del “business della Salute a pagamento“, ringraziano un po’ meno invece gli abitanti del Veneto. A pagarne maggiormente le spese sono le comunità che vivono nelle zone più distanti dai centri del potere politico ed economico: è il caso del Polesine e della montagna bellunese, dove l’effetto dei tagli è più catastrofico.
Siamo ancora in attesa della risposta della Giunta Zaia, a una nostra precedente interrogazione, quella relativa all’annunciata privatizzazione del Punto di Primo Intervento di Auronzo di Cadore.
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