IPAB – La Riforma non c’è. Ennesima promessa non mantenuta
Il sostegno del coordinamento Veneto 2020 ai lavoratori che questa mattina sono scesi in piazza per il presidio sindacale unitario di Cgil, Cisl e Uil davanti a palazzo Balbi a Venezia per sollecitare la riforma delle Ipab più volte annunciata dalla Giunta Zaia e mai realizzata.
La richiesta è quella della tutela dell’assistenza residenziale degli anziani e delle condizioni di lavoro all’interno delle Ipab. Sostegno e solidarietà agli oltre 10 mila lavoratrici e lavoratori delle Ipab, preoccupati per il loro futuro.
Manca poco al termine della legislatura e la legge di riforma delle Ipab, le case di riposo pubbliche, ancora non si è vista. La riforma è attesa da 20 anni, ormai soltanto il Veneto e la Sicilia non hanno ancora varato questo provvedimento di cui c’è estremo bisogno.
Questo vuoto legislativo sta provocando conseguenze gravi, a partire dal peggioramento della qualità dei servizi per le persone anziane e disabili. Sono oltre 15 mila gli anziani, molti dei quali non autosufficienti, ospitati e assistiti nelle più di 100 Ipab del Veneto.
A causa dei ritardi della Giunta Zaia, con le quote regionali per l’assistenza ferme da anni, queste persone si sono viste aumentare la retta. Le famiglie sono costrette a esborsi di denaro sempre maggiori. Al tempo stesso, calano i posti disponibili e, come denunciano i sindacati, peggiorano le condizioni di lavoro dei dipendenti.
Il risultato? Una strisciante privatizzazione, come sta avvenendo in molti settori del sistema socio-sanitario regionale.
La mancata riforma delle Ipab è l’ennesima promessa più volte annunciata da Zaia e dalla Lega, ma mai realizzata. Così il partito di Salvini ha tradito gli anziani, le loro famiglie e oltre 10 mila lavoratrici e lavoratori delle Ipab del Veneto.
(Dal comunicato congiunto con i consiglieri Piero Ruzzante -LeU- e Patrizia Bartelle -IiC-)
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