Voragine a causa della Pedemontana: famiglie sole, poca trasparenza
Pedemontana Veneta: le famiglie vicentine lasciate sole di fronte a voragini e frane inquietanti per il territorio attraversato dalla costosissima strada a pedaggio
Quanto costerà la Pedemontana veneta? Che prezzo dovranno pagare i territori che vengono feriti dal passaggio di questo terremoto che si sta mangiando il terreno e rischia di travolgere le case?
Sono le domande a cui la Regione non sta rispondendo e sto ponendo facendomi portavoce dei cittadini abbandonati da Zaia ad un braccio di ferro impari contro le ruspe del Consorzio Sis che non si fermano nemmeno di fronte alle voragini.
Temiamo che le tecniche costruttive usate siano inadeguate sia in termini ambientali (falda e terreno) che per la sicurezza delle famiglie.
Sono andata più volte ad ispezionare località Cracchi e Vallugana ed incontrare le persone che vivono e lavorano in zone che erano fino a pochi mesi fa dei piccoli paradisi con fossati e siepi a dividere i campi: ora vedono l’acqua sparire e i terreni abbassarsi e franare come nei casi documentati da me alla Regione ed al ministero.
Chiedo che la Regione in quanto concedente non parli con la bocca del Consorzio Sis: è uno schema che abbiamo già visto con il Mose e sappiamo com’è finita.
Gli effetti collaterali dell’avanzamento dei cantieri mostrano effetti inquietanti, li ho documentati con foto e riprese dall’alto che mostrano a Cornedo Vicentino la voragine che ha inghiottito una porzione di fossato classificato habitat 3260, e interessato parte del prato ricompreso nell’area.
A pochi metri da essa, venerdì 17 gennaio 2020, ho assistito, con i cittadini locali, un via vai di camion e una ruspa all’opera, senza che vi sia ancora un progetto di ripristino del fornello approvato dalla Regione, un obbligo poichè il tutto si trova all’interno della zona di conservazione speciale delle poscole (identificata con codice IT3220039).
E’ la seconda voragine che si apre nel sito rete natura 2000. L’area è altresì sottoposta a vincolo paesaggistico perché compresa nella fascia di 150 metri dal torrente poscola.
Chi ha case ed attività produttive a Cornedo Vicentino, in quella località, vive ore di ansia e sono lasciati soli dall’amministrazione regionale che non li sta ascoltando.
Ritengo urgente aprire un tavolo di confronto tra la Regione e la popolazione per capire il perché di questi danni e sapere se siano previsti azioni in tutela delle famiglie, per i danni che appaiono ormai inevitabili.
Sono Veneti che hanno il diritto di vedere tutelata una formula compensativa, visto che gli abitanti della zona del cantiere rischiano di subire danni ingenti a causa delle criticità che emergono nel proseguimento dei lavori.
Con questi cedimenti, che anche se fossero di pochi centimetri, rischiano danni enormi le case e quindi le vite di chi ha sacrificato tutto per costruire un tetto per la propria famiglia, una stalla o una attività e rischia di vedere tutto compromesso da fornelli e cedimenti che si stanno mangiando i campi circostanti.
Oltre al prezzo del biglietto di transito i veneti rischiano di pagare altri danni incalcolabili, molti, io credo, evitabili se solo si avesse l’umiltà minima richiesta a un politico: l’ascoltare e rispondere alle preoccupazioni di chi sul territorio vive, anche da generazioni.
In questo video le riprese dall’alto: guardate, non è allucinante?
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