Coronavirus – Lavoratori ed imprese: dalla sicurezza alle possibili misure a sostegno

14 Marzo 2020
Scuola e Lavoro

ANZITUTTO RICORDO AI LAVORATORI CHE:

  • SICUREZZA: viste le tante segnalazioni anche nel nostro territorio, in Regione ci stiamo attivando con determinazione a far attivare assistenza da parte degli SPISAL nelle aziende –> Il luogo di lavoro può purtroppo divenire HUB DI CONTAGIO, e quindi, per la sicurezza di tutti e per tutelare anche il datore di lavoro, responsabile della sicurezza sanitaria, non demordiamo nel richiedere il rispetto delle norme e assistenza adeguata dalla Regione Veneto, anche alla luce del recente accordo dei sindacati con il Governo (clicca qui per approfondire)
  • l’autocertificazione per lavoro non è più sufficiente da sola, ma il datore di lavoro deve rilasciare all’operaio un documento che chiarisca il suo ruolo indispensabile.
  • per svolgere l’attività in Smart working, il datore di lavoro DEVE comunicare l’accordo tramite la condivisione di una dichiarazione autocertificata al Ministero sul portale  clicklavoro.gov.it. Poi, di seguito, propongo un approfondimento della BOZZA delle misure economiche al vaglio dal Governo a supporto del mondo sanitario ed lavorativo ai tempi del Coronavirus: dall’annuncio di 7 miliardi a 25 miliardi in totale, che dovranno essere stanziati FUORI DEFICIT, cioè esclusi dai vincoli di equilibrio di bilancio.

Ora, l’ultima bozza attendibile dice che saranno 14 i miliardi per le imprese e lavoratori e, sempre in BOZZA, potranno essere destinati a:

  • cassa integrazione in deroga per tutti i lavoratori e le imprese privi di strumenti ordinari per far fronte alla sospensione e alla riduzione delle attività e per estendere l’utilizzo del fondo di integrazione salariale. La durata dovrebbe essere di almeno 60 giorni.
  • Oltre alle misure per le imprese, si sta valutando altresì di attivare un congedo straordinario al 30% della retribuzione destinato a tutti i dipendenti pubblici e privati in modo da favorirei genitori che hanno i figli a casa da scuola fino al prossimo 3 aprile. In base alle risorse disponibili, il congedo avrebbe durata di 12 o 15 giorni per tutti i genitori con figli minori di 12 anni e senza alcun limite per chi ha figli disabili.
  • L’alternativa è un “voucher baby sitter” del valore di 600 euro che sarebbero accreditati sul libretto famiglia. L’importo e la misura dei congedi potrebbero variare a seconda delle risorse allocate per la pandemia ed in considerazione della flessibilità che concederà l’Europa.
  • IMPORTANTISSIMO: Per i lavoratori autonomi (e forse anche per gli stagionali) prevedono una indennità una tantum di 500 euro. Il Ministro dell’Economia Roberto Gualtieri ha ribadito che le misure economiche devono assicurare un sostegno al reddito anche per i lavoratori non coperti dalla cassa integrazione in deroga, come gli stagionali, inclusi quelli del settore turismo, gli autonomi, tra cui quelli del settore dello spettacolo. Il numero esatto della platea dei destinatari di questa misura non è stato ancora definito, ma gli iscritti alla gestione separata INPS oggi sono circa 300 mila collaboratori o autonomi

Qui sotto quelle aggiornate al 9 marzo, ma che potranno subire modifiche successive. Già forse oggi ne usciranno di nuove.

  • Accertamenti fiscali, cartelle, versamenti Iva, Irpef e contributivi si fermano
  • Prevedono di garantire liquidità (praticamente non versando i contributi) a tutti i piccoli e alle filiere maggiormente colpite, il provvedimento prevede la sospensione dei versamenti Iva (presumibilmente a partire da quello del 16 marzo), delle ritenute Irpef e dei contributi Inps.
  • La cassa integrazione in deroga varrà per l’intero territorio nazionale e per tutti i settori (anche l’agricoltura), anche per le aziende da 5 a 50 dipendenti. Il sussidio di disoccupazione sarà allargato per gli stagionali non coperti dalla cig in deroga
  • Saranno a carico dello Stato, anziché a Inps e datori di lavoro, i costi per i lavoratori privati in malattia ed i periodi di quarantena con sorveglianza attiva o di permanenza domiciliare fiduciaria con sorveglianza attiva saranno equiparati alla malattiacertificata dal medico curante.
  • Per le partite Iva, senza dipendenti o con dipendenti, potrà essere sospesa la rata di maggio dei contributi previdenziali e sarà prevista l’attivazione delle casse previdenziali di appartenenza per artigiani e altre categorie.

         Fuori manovra

  • Cassa Depositi e Prestiti ha approvato un aumento delle risorse a sostegno delle imprese che salgono da 1 a 7 miliardi di euro. Soldi con cui il Gruppo intende favorire sia l’accesso al credito, sia l’export e l’internazionalizzazione delle aziende italiane
  • Sul fronte del credito, CDP ha ampliato il plafond per il finanziamento delle banche da 1 a 3 miliardi di euro, che saranno erogati a tassi calmierati a Pmi e Mid-cap dalle istituzioni finanziarie aderenti alla “Piattaforma Imprese”. Si tratta di risorse già disponibili che permetteranno di sostenere investimenti ed esigenze di capitale circolante delle imprese in questa fase complicata.
  • Gli altri 4 miliardi serviranno a supportare le attività di export e di internazionalizzazione delle imprese, in prospettiva del Piano per la Promozione del Made in Italy 2020. Fondi con cui si mira a sostenere sia le necessità di capitale circolante, sia a rilanciare le esportazioni e diversificare i mercati di riferimento. Più nello specifico le risorse saranno ripartite in tre linee:
    1. Un plafond fino a 1,5 miliardi di euro di garanzie per facilitare l’erogazione di finanziamenti bancari a supporto delle esigenze di capitale circolante per immettere nel sistema, attraverso i partner bancari, nuova liquidità soprattutto per le PMI;
    2. Un plafond di 2 miliardi di euro di coperture assicurative per nuove linee di credito per aiutare le imprese italiane nella penetrazione di nuovi mercati sostenendo l’acquisto di beni e servizi italiani da parte di acquirenti internazionali;
    3. Un plafond di 500 milioni di euro per rilanciare l’export assicurando nuove operazioni di PMI, verso altre aree a elevato potenziale di domanda per i prodotti italiani quali America Latina, Africa e Medio Oriente. Il tutto con condizioni assicurative favorevoli, nel rispetto del quadro normativo internazionale vigente e senza l’applicazione di alcun costo per la valutazione di affidabilità della propria controparte.

Le misure per il settore agricolo

Sempre nelle scorse settimane, il Governo ha adottato anche misure a sostegno dell’agricoltura. In particolare il DL n. 9 del 2 marzo 2020 prevede la concessione di mutui a tasso zero e della durata non superiore a 15 anni, per l’estinzione dei debiti bancari in essere al 31 gennaio 2020, alle imprese agricole ubicate negli 11 comuni dell’allora zona rossa.

Per la concessione di tali mutui, è stata decisa l’istituzione di un Fondo rotativo che, per il 2020, avrà una dotazione di 10 milioni di euro.

I criteri e le modalità di concessione dei mutui saranno definiti con un successivo decreto del Ministero dell’agricoltura, che dovrà essere adottato entro 30 giorni dall’entrata in vigore della legge di conversione del DL 9 del 2 marzo 2020.

Il Governo rende chiaro, inoltre, che è illegale per gli acquirenti subordinare l’acquisto di prodotti agroalimentari dai fornitori, a certificazioni non obbligatorie riferite al COVID-19 (né indicate in accordi di fornitura per la consegna dei prodotti su base regolare antecedenti agli accordi stessi). In caso di contravvenzione, la sanzione oscilla tra i 15mila e i 60mila euro.

ATTENZIONE
Ricordo nell’ultimo DPCM è scritto che:

Le imprese che ad oggi continuano a svolgere la propria attività, devono provvedere alla chiusura dei reparti aziendali non indispensabili alla produzione e limitare il più possibile gli spostamenti delle persone e le presenze sui luoghi di lavoro per soddisfare l’interesse generale della tutela della salute ed evitare quindi la diffusione ulteriore del contagio.

L’ultimo Dpcm ha quindi ribadito a tutte le aziende di incentivare la modalità di lavoro agile e in caso di impossibilità la collocazione in ferie o in permesso retribuito dei propri dipendenti. Sotto tale profilo, in considerazione dell’emergenza sanitaria, si può ritenere che non sia necessario il consenso dei lavoratori e sia quindi possibile la collocazione forzata da parte delle imprese.

Sarà possibile esercitare questa misura qualora non sia possibile attivare il lavoro agile e l’impresa non riesca ad adottare misure di prevenzione idonee a tutelare la salute dei dipendenti all’interno dell’azienda.

 

CONDIVIDI:

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *