Covid-19 Rafforzare i presidi del basso Veneto. Oggi porto DPI alle strutture socio-sanitarie

20 Marzo 2020
Sanità e Sociale

Rafforzare presidi sanità del basso Veneto! 

Occorre ripensare le politiche socio sanitarie del basso Veneto, tra le aree più penalizzate dai tagli indiscriminati delle Giunte Zaia e Galan da vent’anni a questa parte.

Lo dico da inizio legislatura ed oggi stiamo purtroppo accumulando un enorme credito nei confronti della Regione, con gli sforzi che coraggiosamente stanno facendo per servire il territorio e contenere i contagi.

Penso a Schiavonia e Montagnana, all’ospedale di Noventa e la sua struttura intermedia, ora a supporto di Vicenza, e soprattutto a Merlara, in condizioni drammatiche in primis in casa di riposo, con la quasi totalità degli ospiti contagiati e 4 decessi.

 

Mancano dispositivi di protezione individuale, soprattutto nelle strutture del basso Veneto.

Oggi sono stata a Lonigo e Merlara per portare migliaia di dispositivi di protezione individuale a nosocomi e strutture socio-sanitarie, alcune migliaia di guanti e centinaia di occhiali protettivi nel reparto di riabilitazione ortopedica di Lonigo, alla vicina struttura di accoglienza gestita da Anffass e alla casa di riposo di Merlara (Padova).

Sono in contatto con la coraggiosa sindaca di questo piccolo paesino e quello che colpisce è la determinazione che trasmette pur soffrendo un grave senso di abbandono, che traspare dalle sue parole, comunque coraggiose e pragmatiche.

Non si lasci Merlara e il Veneto rurale abbandonato al proprio destino. Almeno per questa Comunità, ora tra le più colpite dal Covid, ci aspettiamo dall’attuale Governo regionale un segnale forte e concreto a supporto di operatori e cittadini: tamponi e dispositivi di sicurezza in primis.

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