Coltivazione di canapa sativa a rischio, intervenga la Regione

2 Marzo 2021
Agricoltura

La legge 242/2016 prevede che nel nostro Paese possano essere coltivati e commercializzati, anche senza autorizzazione, i prodotti derivati da Cannabis Sativa L. purché siano: alimenti, cosmetici, semilavorati, prodotti utili per la bioedilizia, materiale finalizzato alla fitodepurazione per la bonifica di siti inquinati, coltivazioni dedicate alle attività didattiche e al florovivaismo.

La stessa normativa UE ne consente la coltivazione purché non sia finalizzata alla produzione di stupefacenti.
Ma il Decreto del Ministero della Salute del 15 ottobre 2020, poi sospeso da successivo decreto, dispone l’inclusione delle “composizioni per somministrazione ad uso orale di cannabidiolo ottenuto da estratti di Cannabis” nella Tabella dei Medicinali.

Quindi le composizioni di Cannabidiolo (“CBD”) finirebbero in una precisa disciplina normativa che regolamenterebbe in modo stringente la produzione, la vendita e l’uso quando tali composizioni debbano essere assunte per uso orale, seppur non specificando in modo chiaro e univoco cosa si intenda per “uso orale”.
Se il Decreto ministeriale fosse confermato, le aziende operanti nel settore sarebbero costrette a cessare o a riorganizzare la propria operatività per evitare sanzioni o procedimenti.

La nostra Regione si era impegnata, grazie alla legge regionale n.36 2019, a sostenere e promuovere la filiera legata alla coltivazione della canapa sativa, anche mediante contributi finalizzati alla realizzazione, da parte delle aziende agricole, di campi dimostrativi che illustrassero i vantaggi agronomici e ambientali della canapa, tra questi la sua capacità di assorbire CO2 e la possibilità del suo utilizzo come fonte di energia rinnovabile.

Il Decreto però mette a rischio tutto questo. E’ evidente come nel nostro Paese sia presente un forte stigma nei confronti della canapa, mettendo a rischio un settore che, in diversi campi, può in realtà apportare vantaggi, anche economici, alla comunità.

Per questo, assieme ai colleghi Zanoni e Zottis, ho presentato una mozione in Consiglio regionale per impegnare la Giunta regionale ad attivarsi presso il Governo e il Parlamento affinché si giunga in tempi rapidi al rilancio effettivo della filiera della Canapa Sativa L.” “E’ interesse del Veneto intervenire- conclude la Consigliera – data la diffusa presenza di imprese attive nella coltivazione e trasformazione, alcune peraltro anche insignite di premi nazionali che ne certificano la qualità.

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