Correlazione Pfas – Covid-19: la Regione attivi approfondimenti, anche nelle zone arancioni

26 Maggio 2021
Contaminazione da Pfas

Un recente studio osserva una correlazione tra l’alto rischio di mortalità da covid-19 e la pregressa esposizione alla contaminazione da Pfas: si aggiunge un altro tassello che conferma l’urgenza di interventi non solo in zona rossa ma anche in quelle arancioni, contaminate ma mai tutelate.

Da quanto analizzato emerge un maggiore rischio di mortalità per COVID-19 nella popolazione pesantemente esposta ai Pfas: la causa di questa correlazione risiederebbe nella generale portata immunosoppressiva dei PFAS, nella bio-accumulazione di tali queste sostanze nei tessuti polmonari e in pregresse malattie comunque correlate ai PFAS.

Ogni tipologia di Pfas agisce, se accumulato nel nostro corpo, in modo diverso: già precedenti studi, condotti anche a livello regionale, avevano evidenziato una maggiore incisività di patologie neonatali, della maternità, del colesterolo, della tiroide etc.. nei Comuni della pianura Veronese, Vicentina e Padovana segnati dalla presenza di Pfas nell’acqua.

Per questo ho presentato una interrogazione in Consiglio regionale chiedendo alla Giunta, per l’ennesima volta, se intenda attivare un approfondimento in ordine alla dedotta correlazione tra mortalità da Covid-19 ed esposizione alla contaminazione da PFAS, estendendo il campo d’analisi all’area arancione e alla popolazione esposta o ad acqua dell’acquedotto contaminata o perché residente in comuni situati sopra il plume inquinato. Importante inoltre comprendere se la Regione intenda attivare la presa in carico sanitaria dei cittadini residenti nei comuni compresi nella cosiddetta area arancione.

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