I 60 milioni per la pista da Bob delle Olimpiadi siano utilizzati per risolvere le emergenze della montagna veneta.

29 Ottobre 2021
Infrastrutture

La montagna merita rispetto, non può essere devastata da progetti faraonici discutibili e non necessari, come per esempio la famosa pista da bob da 60 milioni, che la Regione del Veneto vorrebbe sfoggiare in vista delle Olimpiadi.

Non nel mio nome’, indetta da una serie di associazioni ambientaliste, che avrà luogo a Cortina domenica 24 ottobre.

In passato sono già intervenuta sulle questioni sollevate dagli organizzatori dell’evento, e dichiaro che mai e poi mai si è visto la Regione Veneto di Zaia spendere così tanti fondi per la montagna veneta; ma le sue reali problematiche non mutano: ci troviamo di fronte allo spopolamento, all’emergenza boschi e alla necessità di rendere più accessibili i servizi essenziali, sanitari e sociali.

Per una volta vorrei fossero investiti fondi e risorse in progetti realmente utili alla montagna e a chi ci abita, piuttosto che per altro.

Ho avuto modo di confrontarmi più volte con cittadini e associazioni del territorio, ho ascoltato le loro preoccupazioni e raccolto la loro rabbia.

Per questo ho deciso di partecipare assieme a molti cittadini alla manifestazione ‘Non nel mio nome’ che si terrà a Cortina domenica prossima.

Personalmente, sono sempre dalla parte di chi vive, valorizza e protegge la nostra montagna.

Per ora l’unica medaglia olimpica da assegnare alla nostra Regione sembra essere quella dell’abbandono e della scarsa cura dei territori montani.

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