Piano regionale Antincendi Boschivi: Superiamo ora la gestione delle emergenze dei bosco e lavoriamo su prevenzione e pianificazione.”
Ascolta il mio intervento sulla gestione di boschi e foreste o continua per leggere le mie dichiarazioni
Approvato in Consiglio regionale nostro ordine del giorno sul bostrico perché da questa esperienza emerge l’importanza della pianificazione.
Le modifiche approvate sono funzionali perché intervengono in materia di zonizzazione e attivazione dei volontari in presenza di incendi, migliorando le azioni da adottare in caso di emergenza.
L’’esplosione dell’emergenza bostrico, peggiorata dal Vaia, ci ha reso ancor più palese che lo stato di salute dei nostri boschi non è dei migliori, così come la pianificazione in termini di gestione dei boschi del Veneto non è esattamente ottimale.
Dopo anni di investimenti esemplari, oggi la Regione deve correggere il graduale abbandono delle politiche forestali che da 10 anni osserviamo, fornendo gambe e risorse al settore.
Occuparci dei boschi e delle foreste solo in presenza di emergenze è un limite che rischia di minarne l’esistenza.
Se vogliamo essere davvero resilienti dobbiamo creare le condizioni affinché il nostro patrimonio boschivo goda delle risorse necessarie a reggere ogni tipo di situazione.
La vulnerabilità che registriamo è dovuta da un insieme di fattori che vanno dai limiti segnati dalle norme vigenti a un insufficiente trasferimento in capo ai cittadini di competenze e strumenti utili ad una corretta gestione del territorio.
Per questo, assieme a tutta l’opposizione, ho presentato un ordine del giorno, approvato poi a larga maggioranza, per richiedere che dalla gestione dell’emergenza legata agli incendi boschivi scaturisca un appropriata gestione del settore forestale.
L’ordine del giorno riconosce gli sforzi condotti fino ad oggi in materia di monitoraggio, di diffusione dei dati e di linee guida predisposte da tecnici competenti.
Allo stesso tempo afferma l’urgenza nell’applicazione di queste linee guida, applicazione che dipende da decisioni prettamente politiche.
Nel rispetto e nella valorizzazione del lavoro di tecnici e di volontari impegnati nell’antincendio boschivo, dobbiamo potenziare le politiche di prevenzione. Altrimenti quella del bostrico risulterà essere solo una delle tante emergenze che dovremo affrontare da qui in avanti.
Quali sono le proposte per il Bostrico? Ascolta l’intervento finale per conoscerle o continua a leggere
PROPOSTE
anche in ragione dell’approssimarsi della stagione primaverile, e vista l’esponenziale prolificazione di livello epidemico del bostrico, pare opportuno:
- accelerare e potenziare gli interventi di contrasto e limitazione alla pullulazione, pervenendo, anzitutto, alla definizione di un coordinamento informativo e di azione tra i diversi livelli di governo interessati (Regione, Comuni e Regole in quanto proprietari dei boschi, Province, Unioni Montane),
- sulla scorta di tutte le informazioni spaziali disponibili, pianificare degli interventi di contrasto calibrati per priorità e differenziati in aree operative da suddividere in tante fasce quante sono le posizioni nelle quali si possono imporre al Bostrico azioni di contenimento (suddivisibili in azioni di contrasto dinamico, azioni di frenaggio e azioni di arresto – temporaneo o definitivo),
- incentivare l’intervento nei boschi a prevalente funzione di protezione (intendendo non solo quelli individuati dalla pianificazione forestale o quelli appartenenti ad una certa classe di pendenza) con fondi e risorse umane SIF (Sistemazioni idrauliche-forestali) e il recupero dei boschi degradati;
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