Disciplina gestione Lago di Fimon: perché dal tavolo tecnico sono state escluse Veneto Agricoltura e le associazioni?
La Giunta regionale, con dgr 414/2022, ha approvato lo schema di protocollo tra Regione e Provincia per la gestione del Lago di Fimon, ma la composizione del previsto tavolo tecnico solleva alcune criticità.
Positivo si sia raggiunto un accordo sulla gestione di questa area così importante per il territorio e apprezzo il lavoro svolto dall’Assessore regionale.
Tuttavia faccio notare che lo Schema di protocollo sottoscritto prevede l’istituzione di un tavolo tecnico per la manutenzione e la conservazione del lago e del suo ecosistema acquatico.
Attorno a questo tavolo siedono: la Regione, la Provincia di Vicenza e Arpav.
Peccato non sia prevista la partecipazione da parte anche di Veneto Agricoltura e delle associazioni di cittadini che da tempo si impegnano nella gestione del lago.
Per definizione della stessa Giunta regionale, Veneto Agricoltura è una agenzia che svolge monitoraggio dell’habitat e delle specie che risiedono nei siti della Rete Natura 2000, è quindi un attore importante nella salvaguardia della biodiversità.
Mi chiedo per quale motivo, quindi, il protocollo non preveda il coinvolgimento di una agenzia con le competenze necessarie e delle associazioni di cittadini che da anni si occupano del Lago di Fimon.
Perché non beneficiare dell’apporto di questi soggetti con competenze specifiche nella gestione di un’area così fragile e unica?
Per questo ho presentato una interrogazione in Consiglio regionale, sottoscritta anche dal collega Giacomo Possamai, per chiedere alla Giunta dove risiedano le motivazioni di tale esclusione, e se intenda prevedere comunque la partecipazione di Veneto Agricoltura e delle varie associazioni.
Infine, auspico un intervento anche sul fronte delle risorse, affinché i 50mila euro destinati siano solo un primo passo per una azione a lungo attesa.
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