Valorizzare il turismo equestre è un obiettivo lodevole. Ma il presidente Zaia, forse colto da un eccesso di entusiasmo, promette cose impercorribili che cozzano palesemente con il progetto di legge in discussione sulle ippovie e con la stessa delibera di Giunta sul tema.
Al margine della presentazione a Fiera Cavalli di una web app per il sistema integrato del “La Via delle Prealpi“, che permette la promozione e l’uso delle 12 ippovie identificate nell’area prealpina, mi scontro con le dichiarazioni pubbliche del governatore Luca Zaia, fatte solo per il momento, ma prive di fondamento.
Da tempo, assieme alle associazioni di settore, lavoro e insisto sulla necessità di garantire alle ippovie promosse dalla Regione Veneto finanziamenti e garanzie per la manutenzione e la sicurezza. Questioni che Zaia sembra trascurare: la promessa di convertire in ippovie garantite dalla Regione tutti i ‘percorsi del cuore’ dei cavalieri veneti è apprezzabile ma impegnerebbe ad un incredibile sforzo economico, visto che dovranno essere manutenute e gestite a spese della Regione. Il rischio è il tutto finisca nel dimenticatoio per l’impossibilità di realizzare il progetto.
Le diverse associazioni hanno ripetutamente richiesto alla Regione la protezione dei sentieri dal veloce proliferare delle piste ciclabili e dei divieti ai cavalli, preservando così la loro fruibilità ippica. Purtroppo le associazioni, alle quali come opposizione stiamo dando ascolto e voce, non sono state accolte in Consiglio regionale dopo il diktat della maggioranza ed il complice silenzio della Giunta. Un’apertura del dialogo, in occasione della discussione sul progetto di legge riguardante il turismo equestre, sarebbe quanto mai doverosa.
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