Bocciata legge regionale Veneto cantiere veloce: un sonoro ceffone, le aziende attendono regole chiare non false promesse.
Come previsto, questa legge regionale è stata giudicata incostituzionale. Commissione e Consiglio regionali sono stati impegnati per mesi nell’approvazione con forza di un provvedimento in linea con le promesse elettorali del Presidente Zaia, ma assolutamente incompatibile con l’ordinamento italiano.
In una regione resa tristemente famosa dai livelli altissimi di consumo di suolo, la maggioranza in Consiglio regionale, sempre pronta a dichiararsi sensibile e attenta alle questioni ambientali, ha inteso promuovere interventi di semplificazione in materia edilizia su ambiti non consentiti, come peraltro già rilevato nel corso della X legislatura.
La Corte Costituzionale dichiara l’illegittimità dell’art. 7 legge sul c.d. Veneto Cantiere Veloce. Talmente veloce questo cantiere che sulla spinta di irrefrenabili pulsioni proto-autonomiste ha finito con violare la Costituzione, introducendo disposizioni fuori dalla competenza legislativa della Regione e creando caos sui documenti necessari per la definizione dello stato legittimo di un immobile, già definiti, con la cogenza propria del principio fondamentale, dalla legislazione statale.
La Maggioranza zaiana disporrà ora nuove e fantasiose norme per creare altri guai al Veneto?
Noi Consiglieri di opposizione continueremo a denunciare politicamente il corto circuito politico di chi insiste nel creare sotterfugi a danno dell’ambiente e, come in questo caso, anche delle Istituzioni, visto che la bocciatura da parte della Corte costituzionale suona come un sonoro ceffone al Consiglio regionale.
Le aziende e i cittadini del Veneto hanno bisogno di regole chiare, non di promesse e fantasie elettorali.
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