Finalmente il turismo equestre ha una legge efficace.
Grazie anche ad una serie di modifiche e miglioramenti che sono il frutto di un lavoro che ho impostato in quest’ultimo anno e mezzo di stretto confronto con le associazioni e le federazioni di cavalieri e centri ippici veneti. Segno che solo l’attenzione di chi ha competenza sul tema poteva fare davvero la differenza.
Sono veramente soddisfatta per l’approvazione odierna in Consiglio della normativa sul turismo equestre in Veneto. Il testo iniziale era ben costruito ma a mio avviso non sufficiente. Il pressing costruttivo che ho avviato con l’assessorato al turismo ha portato ad una ricalibratura che ha consentito di raggiungere vari risultati.
Oltre all’ufficializzazione per legge del percorso utile alla riuscita del progetto delle 12 ippovie venete, in corso di realizzazione, è di grande importanza l’aver ottenuto sia la garanzia di fondi per la manutenzione necessaria a garantire l’accessibilità e la sicurezza dei percorsi, sia la valorizzazione delle collaborazioni con le associazioni del mondo del cavallo, le uniche che possono, grazie alle proprie conoscenze, contribuire a garantire la percorribilità e alla sicurezza delle ippovie.
In evidenza anche altri passaggi della legge, tra cui l’identificazione di green-ways, percorsi verdi/sentieri in cui il passaggio di equidi e cavalieri non potrà essere vietato, e la revisione delle piste ciclabili esistenti, prevedendo percorsi alternativi o paralleli su cui potrà essere garantito il passaggio degli appassionati con i propri cavalli. Sono passaggi essenziali perché assicurano ai cavalieri spostamenti e passaggi sicuri oltre che integrabili con altre forme di turismo slow.
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