Pista da bob a Cortina: proposta Innsbruck ancora valida, mentre sull’impianto a Cortina pesano forti dubbi.
Se l’obiettivo fosse il buon esito dei Giochi olimpici Invernali, verrebbe presa seriamente in considerazione l’ipotesi Innsbruck.
Ma è evidente come la Pista da bob non sia altro che un crocicchio dove si incontrano propaganda e mera volontà di potenza.
La trattiva negoziata, al momento, non consegna alcuna certezza sulle tempistiche e sui costi (stimati attualmente attorno ai 124 milioni di euro) di realizzazione per l’impianto sportivo per le gare di bob, skeleton e slittino.
A noi sembra che le ambizioni personali di qualcuno abbiano creato una situazione altamente imbarazzante per Cortina, il Veneto e il nostro Paese.
Se in tempi non sospetti già emersero i dubbi del CIO nel costruire a Cortina una struttura energivora ed economicamente insostenibile, i cittadini e i comitati di Cortina di battono ormai da anni contro quello che rischia di essere uno scempio sotto ogni profilo.
Ribadisco che una via d’uscita c’è e si chiama ricorso a un impinto già esistente e in uso. Infatti, Innsbruck, in quanto città olimpica, deve e vuole omologare la sua pista di bob e slittino per poter disputare competizioni internazionali di alto livello anche dopo il 2024.
I costi stimati per l’omologazione ammontano a circa 27,43 milioni di euro, che saranno ripartiti in parti uguali tra la Repubblica d’Austria, il Tirolo e la Città di Innsbruck.
Propongono, visti i bandi deserti, di usare la loro pista con un noleggio complessivo di servizi e attrezzature per Olimpiadi e prove, di 12.5 milioni.
La proposta, nonostante le smentite e le giustificazioni campate in aria, non è mai stata presa seriamente in considerazione da parte dei politici e organizzatori italiani.
Nel frattempo, la protesta cresce e io sto dalla parte di chi si oppone alla realizzazione di una infrastruttura dai costi faraonici e dal futuro incerto.
Sarò presente alla manifestazione che si terrà domenica 24 alle ore 10:30 in piazza Dibona a Cortina e mi auguro che altrettanto faccia la cittadinanza attiva della nostra regione.
Come sostiene Don Luigi Ciotti, presidente di Libera nonché premiato Leone del Veneto 2015, ‘Le Olimpiadi vanno fatte, ma le cattedrali nel deserto no.
Non possiamo sprecare nemmeno un euro, figuriamoci 124 milioni…
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