L’apicoltura in veneto è un settore in crescita e riconosciuto dalla Regione, nonostante fino ad oggi non si siano create le condizioni per la valorizzazione delle opportunità economiche che questo allevamento può produrre nel nostro territorio.
I finanziamenti europei nella programmazione 2017-2019 prevedono uno stanziamento di poco più di 2 milioni nell’arco del triennio.
Sono sicuramente risorse importanti e ho voluto sostenere la programmazione, sottolineando comunque tre punti vulnerabili:
1. che queste risorse non siano soltanto “desiderate” ma che ci si batta affinché vengano confermate: inutile programmare grandi interventi e per poi deludere le aspettative degli apicoltori, erogando minime risorse;
2. la politica regionale attraverso questo piano dovrebbe integrare la realtà dell’imprenditoria degli apicoltori professionisti con le 8 associazioni che rappresentano il mondo dell’apicoltura amatoriale o d’integrazione del reddito: gli imprenditori professionisti non riescono ad accedere alle misure del piano triennale perché i fondi sono strutturati per il sostegno delle realtà associative, quindi non all’opportunità di crescita dell’imprenditoria veneta;
3. le misure non indirizzano le associazioni degli apicoltori all’importantissimo inserimento all’interno delle reti commerciali, quindi manca di un importantissimo strumento che porti a trasformare l’apicoltura del Veneto da hobbistica a vera e propria attività professionale, che porti quindi un ritorno economico sul territorio.
Se volete dire la vostra sull’argomento o saperne di più scrivimi@cristinaguarda.it
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