Canapa: il Tar Lazio supera i pregiudizi politici
Dopo la sentenza del TAR Lazio non ci sono più ragioni per criminalizzare un intero settore, quello della canapa, che peraltro anche qui in Veneto rappresenta un importante filiera produttiva che utilizza la pianta a tutto tondo.
Il TAR infatti annulla il Decreto Ministeriale che poneva ingiustificati limiti alla produzione e all’uso delle parti della pianta con basso livello di THC e alto di CBD, senza alcuna motivazione tecnica, come già rilevavo nel 2021 con la mia mozione ‘Diradare la cortina fumogena’, poi approvata all’unanimità”.
La limitazione all’uso dell’infiorescenza è un danno economico in particolare agli agricoltori che, con grande fatica, hanno ricominciato a produrre varietà di Canapa, utili non solo per gli effetti benefici del CBD sulla salute umana, facendo concorrenza all’uso di farmaci, ma anche all’ambiente, per la riduzione di CO2 e inquinanti.
Per questo accolgo con soddisfazione la decisione della magistratura amministrativa e auspico che la Giunta Zaia, con il prossimo bilancio, aumenti le risorse a sostegno del settore, come proposto da Europa Verde in più occasioni.
Inoltre auspico che a livello nazionale si giunga ad una regolamentazione onesta e giusta sia della Canapa CBD, oggetto della sentenza, che di quella con più alti livelli di THC, tanto richiesta da malati cronici e terminali senza però riuscire ad accedervi facilmente, viste le pesantissime restrizioni produttive: almeno ora la politica ammetta che siamo di fronte ad un prodotto NON psicotropo, ma utilissimo per la salute psico-fisica, superando stigma e preconcetti che fino ad oggi hanno solo consentito di riempire le tasche di organizzazioni criminali, tagliando le ali ai produttori locali.
Lascia un commento