Cimice asiatica – La Regione Veneto dice no!

18 Febbraio 2020
Agricoltura

Di fronte alle aziende in difficoltà il Consiglio ha deciso di non decidere: quanto costava un sì?

Più risorse e più azioni di coinvolgimento dell’agricoltore sul tema cimice asiatica e più analisi del territorio sulle calamità emergenti, in maniera da agire con prontezza con un piano di azione chiaro, in base all’esperienza sull’emergenza attuale. (Leggi la mozione cliccando qui)Sono i risultati che volevamo ottenere con l’odierna seduta del Consiglio regionale, ed invece le urgenze degli agricoltori non prevalgono sull’esigenza di contrasto politico: una Regione in cui evidentemente la maggioranza ha più la testa alla campagna elettorale che alla contingenza di una agricoltura in serissime difficoltà a causa dei cambiamenti climatici e nuove calamità, di cui la cimice asiatica è solo uno dei sintomi.Non posso che commentare in questo modo il voto contrario del Consiglio alle proposte dell’opposizione sul testo che impegnava la Giunta ad agire sull’emergenza cimice asiatica con lo stanziamento di fondi supplettivi rispetto a quanto già previsto, sia dal Governo con 80 milioni che dal Veneto con 4.5.Non è possibile che il no sia motivato dal contrasto politico ed è ridicolo che la maggioranza non abbia saputo fare meglio oggi che attaccare l’Emilia Romagna, che di fondi e iniziative di ricerca è da 10 anni che ne avvia e di cui possiamo beneficiare anche noi!Tutte le nostre imprese, a prescindere dai confini regionali e dal pensiero politico, sono accasciate di fronte al disastro della Cimice asiatica. La sofferenza delle colture di mele, pere, kiwi, albicocchi, peschi, ciliegi e vivai non sono di destra o di sinistra.Di cose da fare ce ne sono molte e di fronte all’urlo d’emergenza, appare ancora più incredibile la decisione di non decidere presa oggi.Dovremmo sostenere con forza la Ministra Bellanova nella sua richiesta di ulteriori fondi nazionali, potremo partecipare alla definizione e al successivo uso dei fondi europei, spingendo all’immediata definizione di misure mutualistiche per non far morire oggi le imprese, ma per farle reagire e superare questo momento gravissimo di crisi.Ma intanto definiamo ulteriori fondi, per sostenere le imprese in ginocchio.E non veniteci a dire, a noi agricoltori, che tanto abbiamo il PSR, tanto ci han già stanziato 4 milioni, pochissimi rispetto al danno subito in Veneto.Questo è un disastro dichiarato ormai da tutti, tecnici, imprenditori e politici di ogni provenienza: chiudiamo i battenti, noi aziende, fatichiamo a reagire anche perchè a causa del prezzo basso dei nostri prodotti non riusciamo a garantirci una capacità economica tale da uscire autonomamente da questa grave crisi.E tanto più è grave la situazione per quelle aziende che vedono aggredito da questo parassita il prodotto core del business aziendale.Di fronte ad imprese agricole che chiudono, a imprenditori che falliscono non per incapacità, anzi, ma per cause esterne gravissime come questa, umilmente bisognerebbe agire, senza tirare in ballo ancora che gli agricoltori hanno già i fondi europei.Leggi alcuni articoli da L’Informatore Agrario.

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