La produzione di ciliegie: non dipende dai fitofarmaci. Valdegamberi si informi.
La cerasicoltura ha subito quest’anno il pesante impatto di gelate e maltempo, nulla a che fare con l’utilizzo o meno di fitofarmaci, la drosophila questa primavera si è manifestata molto meno rispetto agli scorsi anni, lo confermano i monitoraggi ad oggi in corso.
Consiglio a Valdegamberi di informarsi, perché se intende riportare nel mercato prodotti oggi vietati, deve sapere che questi hanno un tempo di carenza di addirittura 30 giorni, incompatibili quindi con questo tipo di coltivazione. Mi auguro non si voglia distribuire ciliege contaminate!
I prodotti fitosanitari, anche di quelli ad oggi consentiti, hanno poi costi elevatissimi: infatti arrivano a superare i 100 euro al litro. Tutto questo con risultati poco soddisfacenti: perché possono uccidere anche i pochi antagonisti naturali utilizzati per una azione di contrasto biologico alla drosophila.
Se la proposta del Consigliere Valdegamberi di deroga all’utilizzo dei fitofarmaci non ha trovato sponda tra le categorie o tra i suoi colleghi è perché da tempo è stato dimostrato come quei prodotti, pompati su frutti da raccogliere in breve tempo, mortificano la missione degli agricoltori che è quella di produrre non solo tanto, ma soprattutto bene!
Va fatta poi una considerazione su quanto accade in termini di mercato in Europa: l’importazione di ciliege a così basso costo dalla Spagna, fa sorgere alcuni dubbi sulle tecniche di coltivazione e i prodotti utilizzati negli altri Paesi, visto che la drosophila ce l’hanno anche loro!
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