VITICOLTURA IN VENETO: tra gelo e siccità, i dati 2017
Viticoltura In Veneto: cos’è successo nel 2017?
Stamattina ho partecipato al Consuntivo Vendemmia 2017 e al Focus sul Vino Biologico, presso la Cantina di Lonigo del Gruppo Collis, di cui sono socia, alla presentazione dei dati consuntivi dell’ultima vendemmia nel Veneto 2017 e sull’attività vinicola veneta, organizzato da Veneto Agricoltura (AVIPS), Regione Veneto e AVEPA.
Sono stati 11.023.000 i quintali di uva raccolti nel Veneto con la vendemmia 2017, in calo rispetto al 2016 a causa delle gelate tardive di aprile e della prolungata siccità estiva.
IL FATTORE “CALAMITA’ NATURALI”
Quest’anno però, seppur i dati sono in crescita del DOC e nell’export, un freno alla viticoltura vicentina è arrivata dalla difficile stagione che ha messo in ginocchio la produzione a causa delle calamità naturali primaverili ed estive. Una questione che avevo denunciato assieme all’inadeguatezza del sistema assicurativo e alle agevolazioni, proprio a partire da queste sollecitazioni, alcune modifiche al sistema sono state finalmente approvate dal parlamento a dicembre, su proposta del ministero dell’agricoltura: sono curiosa di vedere se riusciranno a garantire gli agricoltori.
La Regione Veneto invece, dovrebbe ripensare ad occasioni di sostegno per le zone colpite dalle calamità, attivando metodi capaci di garantire le possibilità di export e vendita per le cantine ma anche sostenendo i coltivatori in ginocchio, schiacciati dai debiti che senza la produzione non possono pagare!
Ma vediamo alcuni dati. Se i risultati delle produzione doc sono interessanti
- Soave: rispetto al 2016 +20%, al 2015 -5%;
- Colli berici: -25%;
- Pinot grigio: +5% rispetto al 2016, quando era IGT e non DOC.
e l’Export vede il Veneto come prima regione per esportazioni, superando i 2 miliardi di euro (il 35% è sostenuto dallo spumante, richiesto prevalentemente in Usa, Inghilterra, Russia), arriva un dato GRAVISSIMO, quello del calo della produzione (leggi il post BASSO VICENTINO – GELATE: SI DICHIARI LO STATO DI CALAMITA’), che ammontano a:
- Vicenza: -41% (del raccolto a causa principalmente della gelata di aprile che ha messo in ginocchio il basso vicentino e la pianura, oltre alla siccità estiva);
- Verona: -21%
- Padova: -11%
- Treviso: -7%
IL VINO BIOLOGICO
Ma un tema particolarmente interessante è stato il focus sul Vino Biologico, in crescita. Nel 2017 +1400 ettari di viticoltura biologica, con Verona in pole position (sono 285 le aziende che producono biologico). Il Veneto è la 5° Regione in Italia per produzione bio e attenzione: l’Italia è il secondo paese in Europa per produzioni biologiche! In veneto dal 2009 al 2016 la superficie biologica è cresciuta dello +192% e esportazioni hanno registrato un +6,4%.
Inoltre, uno studio regionale verifica che chi fa la scelta biologica, ha una forte soddisfazione sia dal punto di vista economico che da quello etico, pur incontrando ancora limiti nella burocrazie e nella poca popolarità del prodotto. I produttori biologici ribadiscono anche la necessità di tornare ad investire nella ricerca e in mancanza del pubblico stanno pensando di farla personalmente.
Altri dati emersi durante la presentezione sono:
- +1320 ettari di vitigno espiantato in anticipo, non a fine vita quindi ma prevalentemente per motivi economici aziendali
- +900 ettari, rispetto al 2016, di superficie autorizzate alla viticoltura trasferite da altre regioni al Veneto
- 11 milioni di quintali di uva: ma attenzione, cala uva da tavola del 60%!
- -2 milioni di quintali raccolti per cantine sociali rispetto al 2016, diminuite superfici.
- Sempre 6 mln di quintali raccolti da cantine private, aumentate superfici.
Quantità generali del raccolto finale:
- Uve bianche: -12%
- Uva nere: -18%
E per quest’anno è tutto, speriamo che l’anno prossima il clima non ci giochi altri scherzi!
Qui sotto il mio comunicato stampa odierno
Guarda (AMP): “Viticoltura: i dati della vendemmia 2017 indirizzino i progetti del Veneto”
“I dati presentati oggi testimoniano che la viticoltura veneta è un settore imprenditoriale di grandissima importanza, con un 2017 che ha permesso un export di più di due milioni di euro, un aumento di superfici coltivate dove spiccano i 1.400 ettari in più destinati al biologico, a cui si affianca il mantenimento di grandissima qualità, riconosciuta per esempio dal mercato russo in crescita”.
“Le buone notizie servono eccome: rafforzano la determinazione e la nomea del nostro territorio, così come i rapporti con i partner commerciali italiani ed esteri. Un passaggio fondamentale, questo, per garantire la vitalità economica del nostro territorio. Eppure non si può parlare di un anno semplice per il territorio veneto e in particolare quello vicentino: se il commercio fa faville, al contrario molti viticoltori soffrono ancora della gelata di aprile 2017 che ha danneggiato gran parte delle loro produzioni, in alcuni casi più del 90%. Certo è doveroso ripartire e i coltivatori sono determinati, ma non possiamo non interrogarci sul 40% di uve in meno di Vicenza, il 20 di Verona e l’11% ed il 7 rispettivamente di Padova e Treviso. Già nell’immediato periodo successivo alla gelata sollecitavo la revisione del sistema nazionale di agevolazione all’assicurazione, atrofizzato da una burocrazia che ci auguriamo venga definitivamente superata con il nuovo piano assicurativo agricolo del 2018 promosso dal ministro Martina e di cui mi rallegro. Parallelamente, alla luce dell’enorme sofferenza del territorio vicentino, la politica regionale potrebbe far tesoro dei dati raccolti e ragionare sull’apertura alla ricerca di forme di sostegno per le aziende, in special modo quelle giovanili, in difficoltà a gestire debiti e scadenze a causa delle mancate entrate prospettate dall’assenza di produzione”.
Per approfondimenti sul consultivo 2017 clicca su Veneto Agricoltura.
Vedi il video della presentazione dei dati del Consuntivo 2017 qui.
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