Aggiornamento sulla situazione pfas in Veneto.
28 Novembre 2020
Ambiente
Oggi vorrei darvi alcuni aggiornamenti sulla questione pfas in Veneto, poiché nelle ultime settimane ci sono state alcune interessanti novità!
– Mentre il mondo è in attesa di un vaccino 💉 largamente distribuito per difenderci dal Covid19, alcuni scienziati 👨🔬 lanciano l’allarme affermando che la presenza di pfas nel sangue 🩸 potrebbero trovarsi dopo la vaccinazione con livelli anticorporali molto bassi e quindi con difese molto indebolite. Questo emerge da una ricerca 🔬 ancora in fase di revisione, ma che pone una questione delicatissima. La notizia è stata data pochi giorni fa dal prestigioso quotidiano britannico THE GUARDIAN.
– La Provincia di Vicenza ha chiamato in causa le due multinazionali Eni Rewind Spa e Mitsubishi Corporation ordinando loro di partecipare agli interventi di bonifica dell’ex Miteni Spa. Già lo scorso agosto la Ici3 (proprietaria dell’aria pagata un solo euro 💶 nel 2009!) aveva presentato una polizza fideiussoria di 5 milioni a garanzia dei lavori di messa in sicurezza della ex Miteni. Ma ora la Provincia chiama in causa anche Eni e Mitsubishi perché figuravano tra i proprietari della Miteni all’epoca dei fatti.
– Il mio comune, Lonigo, è stato scelto da Arpav come luogo di un impianto pilota per sperimentare l’uso della fitodepurazione per il contenimento dei Pfas. In sostanza una piantagione di canneti verrà utilizzata come strumento naturale adatto ad intercettare ed eliminare le sostanze tossiche contenute nell’acqua. Da una ricerca effettuata emerge una buona capacità da parte delle piante di assorbire i pfas. Dopo il test di Lonigo, la sperimentazione verrà estesa ad altre 3 aree tra Vr e Pd.
– I pozzi che alimentano l’acquedotto di Montorso (Vi) sono stati muniti di 2 nuovi filtri a carboni attivi capaci di abbattere la concentrazione di pfas nell’acqua ad uso domestico. Inoltre l’acquedotto è ora dotato di un sofisticato sistema di disinfezione che serve a rendere l’acqua pura senza l’utilizzo di agenti inquinanti.
– I cittadini di Montagnana (Pd) e Pojana Maggiore (Vi) ora bevono acqua 💧 proveniente da Madonna di Lonigo, zona pfas, ma filtrata e quindi pulita. Ma tra due anni, grazie ad un nuovo acquedotto, potranno bere acqua proveniente da Carmignano sul Brenta, una fonte estranea all’inquinamento da pfas.
– L’Arpav ha ottenuto in questi giorni dall’Autorità garante della concorrenza la distruzione di materiale pubblicitario ingannevole. Questo dopo che era stati scoperti volantini nel Veronese che pubblicizzavano la vendita di filtri ad uso domestico capaci di eliminare i pfas presenti nell’acqua. Oltre a trattarsi di pubblicità ingannevole, i volantini utilizzavano impropriamente il simbolo dell’Arpav che non hai autorizzato questi prodotti.
– E infine ricordo che è stata aggiornata al 30 novembre l’udienza preliminare del processo “Pfas” che vede imputate 13 persone per disastro ambientale. Saranno presenti cittadini, associazioni, Mamme No Pfas che sono tra le 260 costituzioni di parte civile, tra queste anche le 4 società idriche Acque del Chiampo, Acque Veronesi, Viacqua e Acquevenete, che nel piano degli interventi hanno già investito 96 milioni di euro per restituire ai territorio coinvolti acqua pulita.
Attendiamo quindi con impazienza, ma fiducia la nuova udienza e guardiamo con speranza all’enorme lavoro che da più parti si sta conducendo per ripulire l’acqua nelle zone inquinate. Ma non possiamo dimenticare le tante famiglie che ancora oggi sono costrette ad utilizzare l’acqua proveniente da pozzi contaminati. O che si nutrono di alimenti (come le verdure) contenenti pfas perché coltivate o annaffiate con acque inquinate.
Auspichiamo che giunga presto dalla Regione Veneto un aiuto concreto, perché l’acqua è il bene più prezioso che abbiamo. Utilizziamo la tecnologia per rendere sicura l’acqua che beviamo, non per inquinare.
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