Allerta Pm10: sì, possiamo fare di più. Non serve la danza della pioggia ma azioni per aria e disponibilità di acqua.
Vero che il Veneto patisce una conformazione unica al mondo che lo penalizza in termini di qualità dell’aria.
Altrettanto vero è il fatto che la siccità aggrava ulteriormente la situazione che stiamo affrontando, ma la danza della pioggia non serve.
La Regione non sminuisca le sollecitazioni dei Comuni, anche perché il problema siccità non riguarda solo il fattore aria, ma anche la tenuta della distribuzione dell’acqua potabile, irrigua e produttiva.
Come Europa Verde da tempo proponiamo di agire su due livelli: potenziando le misure fino a qui adottate e adottando proposte fino ad ora rimaste inascoltate.
Possiamo agire incrementando i controlli sugli impianti di riscaldamento e riducendo il ricorso ai mezzi di trasporto privati.
A dicembre, in sede di bilancio presentai in Consiglio regionale un emendamento allo scopo di stanziare maggiori fondi a sostegno dei trasporti pubblici per incentivare i cittadini a limitare l’utilizzo dell’auto.
Peccato che l’emendamento sia stato bocciato dalla stessa maggioranza che oggi governa in Regione come in buona parte dei Comuni del Veneto.
Inoltre, se le piogge non arrivano, dobbiamo agire pensando che i periodi di siccità si presenteranno sempre più frequentemente.
Importante agire con opere che consentano di contenere l’acqua, necessaria anche all’irrigazione delle aree agricole, come il Bacino di Meda a monte, risparmiando su altre opere a valle superflue e contestate da molti cittadini come il Bacino dell’Astico.
Nessuno è in possesso della bacchetta magica, ma un margine per agire concretamente nel contrasto alle polveri sottili e nell’uso adeguato delle acque ancora c’è.
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