Anche in Veneto popolazione di uccelli in declino, servono misure a livello regionale
Le azioni sempre più invasive da parte dell’uomo stanno mettendo a dura prova la fauna avicola.
Rete Rurale Nazionale e LIPU hanno appena pubblicato un importante studio, realizzato coi fondi del Ministero per le politiche agricole, che fornisce dati importanti sugli andamenti di popolazione, nel periodo 2000-2020, delle specie comuni di uccelli nidificanti in Italia.
Il documento mette in evidenza un sostanziale declino delle specie, in particolare l’andamento demografico delle popolazioni di uccelli legati agli ambienti agricoli conferma un chiaro trend negativo.
Le cause del declino generalizzato sono da attribuire sia all’intensificazione dell’agricoltura a scapito delle pratiche agricole tradizionali, soprattutto nei fondovalle alpini, ma anche ai cambiamenti climatici in atto, con effetti non trascurabili in particolar modo sullo spioncello e sul merlo dal collare.
La presenza di alcune specie risulta essere praticamente dimezzata rispetto a 20 anni fa. A questi dati dobbiamo inoltre sommare anche l’impatto del prelievo venatorio sugli uccelli, poiché ci conduce ad una ampia riflessione sulle conseguenze invasive dell’azione dell’uomo sull’ambiente.”
Consapevole del ruolo determinante che la salvaguardia degli ecosistemi ricopre nell’adattamento al cambiamento climatico, ho presentato, con il collega Zanoni, una interrogazione in Consiglio regionale per chiedere alla Giunta quali misure intende mettere in campo, anche in vista dell’approvazione del prossimo Piano faunistico-venatorio, per invertire il segno della tendenza negativa della presenza di uccelli nella nostra regione.
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