Brevetto Solvay: giunte rassicurazioni dalla Regione, ma si continui a monitorare la situazione Pfas,
A seguito della mia interrogazione presentata in Consiglio regionale sul caso Solvay, dalla Regione Veneto giungono rassicurazioni.
La multinazionale aveva recentemente intimato ai rivenditori di non distribuire più il materiale di riferimento certificato necessario agli enti di controllo per verificare la presenza del Cc604 nell’acqua, rivendicandone la licenza di brevetto.
Il Cc604 è classificato come un PFAS di nuova generazione, la cui presenza è stata riscontrata anche nel fiume Po.
L’Assessore regionale all’Ambiente ha risposto ai miei quesiti specificando che Arpav avrebbe acquistato a suo tempo scorte importanti di standard analitici, prima ancora dello stop giunto da Solvay.
Inoltre ci è stato comunicato che Arpav, unitamente alla comunità scientifica nazionale ed internazionale, starebbe esercitando azioni di sensibilizzazione sull’azienda proprietaria del brevetto per lo standard analitico affinché ne venga reso disponibile il quantitativo necessario per i fini istituzionali di controllo.
Tutto questo è importante, tuttavia proseguirò il mio lavoro di monitoraggio della situazione, affinché la Solvay non venga meno all’impegno preso col rischio di mettere a repentaglio la salute di tanti cittadini venuti a contatto con questo particolare Pfas.
È un problema da affrontare, quello dei brevetti, a livello europeo. Rimane aperta la questione poiché il rischio di assistere al diniego della vendita di materiale certificato, non solo in campo Pfas, preoccupa e mette a rischio la continuità di controllo.
E la tutela di diritti collettivi e della comunità, quali ambiente e salute, non può essere cedevole di fronte alle decisioni proprietarie.
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