Cabinovia Socrepes, prevalga la sicurezza ambientale
Ancora una volta, l’interesse economico minaccia di prevalere sulla sicurezza e l’integrità ambientale. Parliamo delle Olimpiadi invernali di Milano-Cortina 2026 e, in particolare, della cabinovia Socrepes.
Il mancato via libera del comitato tecnico regionale
Manca un anno dall’inizio dei Giochi e meno di due mesi dalle omologazioni per le strutture olimpiche tra cui la famigerata pista da bob. E oggi, il progetto della cabinovia Socrepes è nell’occhio del ciclone per l’inadeguatezza delle modifiche recentemente presentate. Il mancato via libera da parte del comitato tecnico regionale di valutazione dell’impatto ambientale (Via) dimostra che le criticità più volte sollevate sono tutt’altro che infondate.
I pareri dell’Autorità di bacino e della Soprintendenza
L’Autorità di bacino e la Soprintendenza hanno espresso pareri molto critici riguardo alla sostenibilità e sicurezza del progetto. Non possiamo ignorare le problematiche ambientali e geologiche evidenziate, legate alla zona franosa di Mortisa e all’impatto paesaggistico della variante non adeguatamente approfondito. Questi aspetti non sono stati affrontati con la necessaria serietà, stando a quanto afferma la Sovrintendenza a proposito delle integrazioni presentate il 30 dicembre scorso.
Mentre il parere dell’Autorità di Bacino è tutt’altro che superato: permane anzitutto la questione della pericolosità del sito, minacciato da una frana. C’è poi il problema degli approfondimenti legati alla variante urbanistica necessaria per realizzare la stazione intermedia. Su questo aspetto, la consigliera comunale di Cortina Bene Comune, Roberta de Zanna, ha presentato un’interrogazione. Inoltre, c’è il divieto di costruire gli interrati, previsti nell’area di parcheggio, in una zona alluvionata.
Un progetto da rifare
L’urgenza e la fretta con cui si desidera realizzare questo impianto sono preoccupanti. La sicurezza e la tutela ambientale non possono essere sacrificate sull’altare della velocità e dell’interesse economico di pochi. L’ulteriore rinvio dell’approvazione del progetto indica la superficialità con cui sono stati finora considerati gli impatti ambientali. È fondamentale che si rispettino i pareri vincolanti dell’Autorità di bacino e della Soprintendenza. Occorre adottare tutte le misure necessarie per garantire la sicurezza idrogeologica e la conservazione del paesaggio. Non basta fare modifiche superficiali. Bisogna ripensare il progetto in modo responsabile, per garantire la sicurezza della popolazione e la tutela del nostro patrimonio naturale, culturale e paesaggistico.
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