Cantieri olimpici Cortina: dopo bostrico e Vaia arriva Zaia!
Il CIO nel proprio dossier dichiarava che la sostenibilità doveva essere ambientale, con valutazioni ambientali e appalti pubblici verdi, e sociale, con il coinvolgimento e partecipazione attiva della popolazione.
Nulla di tutto questo è stato fatto, specie in Veneto e a Cortina. Stamattina, proprio nel giorno della visita del CIO a Cortina, è iniziato l’abbattimento dei larici per lasciare spazio a una pista che, teoricamente, sarebbe già esistente, se solo già nel 2007 la Regione Veneto avesse sostenuto il Comune di Cortina nel suo mantenimento.
Invece decise di lasciare che l’impianto venisse abbandonato.
Non c’è pietà per le nostre montagne, che contano meno di una pista da bob, che verrà costruita per ambizioni personalistiche e con oltre 120 milioni di euro pubblici, col rischio di non consegnarla nemmeno per i Giochi olimpici invernali.
Nonostante le tante promesse, tutti sanno che questa pista verrà poi dismessa per l’eccesso di costi per mantenerla in vita: in una montagna con sempre meno neve si andrà a costruire un freezer a cielo aperto, che per essere attivo consumerà energia e acqua, mentre ai cittadini si impone il risparmio.
Pensavamo che dopo il flagello del bostrico e dopo il cataclisma Vaia avremmo imparato a prenderci cura della nostra montagna.
Invece NO!
Dove non è arrivato il clima è arrivato Zaia, col suo progetto di Giochi Olimpici Invernali, che si terranno nel 2026, quando non sarà nemmeno più Presidente di questa regione.
Che dire poi di questa maggioranza?
Portano in Parlamento la tutela del Panevin, antica tradizione che consiste nel bruciare grandi cataste di legno, e radono al suolo una foresta centenaria.
Ecco le priorità e la dignità istituzionale di questi politici.
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