Car fluff, il Tar blocca la discarica a Sorgà (VR)
Lo stop alla discarica di car fluff di Sorgà, in provincia di Verona, è una vittoria della comunità locale. Ecco cosa rappresenta la sentenza del Tar del Veneto, che ha bloccato (almeno per ora) il progetto.
Una battaglia che ho sempre sotenuto
Ho sempre sostenuto che le preoccupazioni dei cittadini e delle amministrazioni locali non fossero campate in aria, e le ho sostenute in consiglio regionale. Ora che finalmente il TAR ci ha dato ragione, accogliendo i ricorsi presentati dalla Provincia di Mantova e dai Comuni di Sorgà, Castelbelforte, Castel d’Ario e San Giorgio Bigarello, non posso che esprimere la mia soddisfazione. Auspico che questa sentenza serva da lezione.
D’ora in avanti, le strutture competenti non dovrebbero più sottovalutare la fase di verifica della compatibilità ambientale delle opere prevista dalla procedura di VIA. Già nell’aprile 2021 avevo presentato un atto di sindacato ispettivo per chiedere alla Regione di verificare l’iter procedimentale della VIA. E poi ho continuato a seguire passo dopo passo la vicenda del progetto di discarica di car fluff.
Tutela della salute e del territorio
Bene, dunque, allo stop di una discarica di rifiuti speciali in area di acquifero di pregio, nella zona di produzione del riso Vialone nano. Questa è una vittoria non solo per la salute dei cittadini del luogo, ma per la tutela di una produzione tipica di altissimo valore. Quando ho provato a far leva su questo aspetto in Regione, la maggioranza ha bocciato in consiglio regionale la mia mozione per la tutela della produzione tipica.
Una vittoria per l’ambiente
La sentenza del TAR del Veneto rappresenta quindi una vittoria significativa per la tutela dell’ambiente e delle risorse idriche, e una sconfitta per la Regione che evidentemente ha fallito nel suo compito. Serviva maggiore attenzione e rigore nella procedura di autorizzazione di un progetto che rischia di avere un impatto significativo sull’ambiente. Insomma, è mancata un’istruttoria completa e accurata, soprattutto in relazione alla tutela delle risorse idriche.
Il Tar ha riconosciuto un difetto di istruttoria rispetto alla verifica della distanza minima del fondo della discarica dal livello di massima escursione della falda. Questa sentenza dimostra che le preoccupazioni espresse dai cittadini e dalle amministrazioni locali erano fondate. La tutela dell’ambiente e delle risorse idriche deve essere una priorità assoluta. E le istituzioni devono garantire che le decisioni prese siano basate su dati scientifici accurati e trasparenti.
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