I Pfas in tribunale e in piscina lo stesso giorno!

21 Settembre 2021
Contaminazione da Pfas

Già lo scorso luglio presentai una interrogazione in Consiglio regionale per conoscere quali azioni la Regione intendesse attivare in seguito alla segnalata presenza di Pfas nella rete acquedottistica di Creazzo.

In attesa ancora di risposta, la notizia della presenza di Pfas nelle acque della piscina di Creazzo è un’ulteriore conferma dei timori, da molti condivisi, sulle conseguenze dei ritardi e di una mancata azione di contrasto alla diffusione a macchia d’olio dei Pfas nella provincia di Vicenza.

E’ bene ricordare che i Pfas sono ritenuti sostanze tossiche e cancerogene; possono interferire su processi organici e provocare patologie quali: malattie di ghiandole endocrine e dell’apparato genitourinario, disturbi cardiovascolari e immunitari, infertilità femminile e maschile e diversi tipi di tumore.

I Pfas possono colpire qualsiasi soggetto indipendentemente dalla fascia di età, la loro presenza in una piscina significa rendere possibile l’esposizione anche di bambini e donne in gravidanza.

Alla luce dell’esito di questa analisi, come possono dormire sogni tranquilli i cittadini in attesa che la Regione Veneto smetta di crogiolarsi sul tema, decidendo invece di intervenire prevenendo ulteriori disastri o minacce alla salute pubblica?

Possiamo veramente affermare con certezza che si stia facendo tutto ciò che è necessario per ridurre l’esposizione anche nel settore agricolo? Stiamo mettendo in sicurezza i pozzi privati?

 

Conclude Guarda: “In attesa di risposte dettagliate, ritengo importante una azione di sollecito anche da parte delle amministrazioni locali interessate. Il monitoraggio non può dipendere dai ritardi della politica, perché i Pfas non perdono tempo.

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