Inquinamento Pfas delle acque, un allarme dalla Ue

9 Dicembre 2024
Ambiente

Non c’è più tempo da perdere. Se vogliamo fermare l’inquinamento da Pfas, occorre approvare subito la proposta di Restrizione universale attualmente al vaglio dell’Agenzia europea delle sostanze chimiche (ECHA). A ricordarcelo, c’è la recente valutazione dell’Agenzia europea dell’ambiente (AEA) sull’inquinamento da PFAS nelle acque europee, che ci riporta all’urgenza di misure concrete.

La relazione dell’AEA sottolinea una realtà allarmante: molti corsi d’acqua e laghi in Europa sono contaminati da composti chimici estremamente persistenti come i PFAS. Questa situazione rappresenta una minaccia seria per la salute pubblica e per gli ecosistemi. Scarichi industriali e fitofarmaci stanno facendo male alle nostre acque.

La scorsa settimana ho salutato positivamente la proposta della Commissione UE di vietare due pesticidi contenenti PFAS, il flufenacet e il flutolanil. Si tratta di un passo essenziale nella giusta direzione. Vietare questi pesticidi, identificati cristina guardadall’EFSA come distruttori endocrini, è cruciale per proteggere la nostra salute e l’ambiente. Questi pesticidi sono noti per le loro proprietà pericolose e il loro divieto contribuirà a ridurre significativamente l’inquinamento delle nostre acque. Ma non basta. Dobbiamo sostenere con determinazione la restrizione universale dei PFAS proposta da Danimarca, Germania, Olanda, Norvegia e Svezia. Questo è un passo indispensabile per eliminare queste sostanze dannose dal nostro ecosistema.

Inoltre, voglio sottolineare la necessità di aggiornare le normative esistenti. È fondamentale aggiornare l’elenco degli inquinanti prioritari regolamentati dalla direttiva quadro sulle acque  e rivedere i limiti stabiliti nella direttiva sull’acqua potabile. Solo attraverso misure più severe e un monitoraggio più accurato possiamo affrontare efficacemente l’inquinamento da PFAS e proteggere il futuro dell’Europa e del nostro pianeta.

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