Pfas – Donne e bambini a rischio: se la Regione non ascolta politica e cittadini, ascolti Foresta
Vedremo se, dopo esser stata cieca e sorda a 4 anni di denunce in Consiglio Veneto e 7 anni di cittadinanza attiva, la Giunta leghista prenderà finalmente sul serio le conseguenze dei Pfas sulla fertilità femminile e sullo sviluppo dei bambini.
Sappiamo che il dottor Foresta gode di maggiore stima in Regione e nell’intera comunità scientifica internazionale e perciò auspichiamo venga davvero ascoltato, o avremmo l’ennesima conferma dell’inconsistenza di questa maggioranza, assente sul versante della prevenzione alla salute e della responsabilità politica.
Auspico in un cambio di marcia della Giunta Zaia dopo l’ultimo studio dell’equipe diretta dal professore dell’Università padovana, che ha portato, tra l’altro, a una nuova scoperta sull’infertilità femminile.
Da tempo chiediamo un’azione davvero incisiva. Già dal 2016 in Consiglio proponevo il divieto di consumo di acqua inquinata per donne in gravidanza e bambini, prevedendo in loro supporto forniture straordinarie di acqua in bottiglia o priva di Pfas (sotto i 5 ng/l), come già vietò nel 2006 la Germania, e mi venne detto di no.
Nel 2017 in Commissione straordinaria Pfas, l’avvocato Billot ci confermò che Dupont fin dagli anni 70 aveva documenti accertanti i danni causati dai Pfas a mamme e neonati. Ma ancora niente.
Fino a qualche mese fa insieme ai medici Isde e altri professionisti, ho continuato a ribadire la necessità di sperimentare la Plasmaferesi con gruppi ben definiti di cittadini, in primis giovani donne che pianificano una maternità, per prevenire il trasferimento dei Pfas al bambino: non ricevemmo alcuna risposta.
Stessa sorte per la richiesta di un’indagine epidemiologica su neonati e mamme delle zone rossa e arancio.
Nonostante la sfilza di precedenti rischiamo di trovarci a ringraziare ossequiosamente gli stessi che ci hanno consentito di avere o cercare di avere figli senza alcuna protezione dai Pfas. Come se anche noi fossimo stati ciechi per tutti questi anni.
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