Pfas – Prevenzione: applicare misure per tutelare mamme, bambini e gravidanze
La parola chiave, soprattutto in ambito sanitario, è PREVENZIONE!
Da anni infatti sappiamo che per proteggere le future generazioni dai danni dei Pfas, bisogna agire preventivamente e lo sottolineano anche gli studi portati avanti dalla ricerca scientifica e dalle istituzioni internazionali, tranne che da noi.
E da 4 anni che ribadisco che la scelta dei politici, che amministrano questa regione, di attendere passivamente il collegamento a nuove fonti, non basta e non è la soluzione definitiva del problema.
I tempi necessari per fornire acqua priva di PFAS agli acquedotti sono ancora lunghi, visto che la progettazione per il collegamento a nuove fonti è ancora in divenire. Solo da qualche giorno, apprendiamo che sono iniziati gli espropri. Nel frattempo è indispensabile intervenire a tutela dei bambini e delle mamme introducendo una serie di misure, proposte atte a limitare i danni.
Questa richiesta, formulata attraverso la mozione
che vincola la Giunta regionale ad una serie di impegni, è l’ennesima proposta su questo tema sensibile che ho proposto più volte alla maggioranza.
Tra le maggiori preoccupazioni dei residenti nelle aree contaminate ci sono quelle riguardanti la salute dei più piccoli. E’ forte la richiesta, rivolta agli operatori sanitari e alle istituzioni, di poter ricevere informazioni ed indicazioni chiare circa le precauzioni da adottare per proteggere i bambini.
Con questa mozione si ricorda inoltre che lo “Studio sugli esiti materni e neonatali in relazione alla contaminazione da sostanze perfluoroalchiliche (Pfas)”, a cura del Registro Nascita – Coordinamento Malattie Rare della Regione Veneto del gennaio 2017 (aggiornato nel gennaio 2019) conferma come nell’area rossa i maggiori rischi per la donna in gravidanza sono quelli di contrarre pre-eclampsia (+27%) e diabete gestazionale (+44%), mentre per il neonato aumenta il rischio di patologie quali pesi bassi per età gestazionale (+29%), anomalie al sistema nervoso e difetti congeniti al cuore.
Di qui una serie di impegni che vengono fissati con la mozione, dalla fornitura in tempi rapidi di acqua priva di Pfas alle famiglie residenti in abitazioni che ad oggi prelevano acqua da pozzi privati ancora contaminati alla dotazione, da garantire ad Arpav, di strumenti di analisi delle acque in grado di rilevare livelli di PFOS e PFOA inferiori ai 5 ng/l, anche sulla base delle recenti indicazioni dell’EPA (United States Environmental Protection Agency), oltre alla messa a disposizione di dati chiari e costanti riguardanti le analisi dell’acqua e all’avvio di una campagna informativa sulle precauzioni da adottare nell’utilizzo dell’acqua per le donne in età fertile, in gravidanza e per i neonati ed i bambini.
Chiedo inoltre di valutare, in primo luogo a beneficio delle donne esposte che vogliono pianificare una gravidanza, la possibilità di realizzare una sperimentazione finalizzata all’abbattimento delle sostanze nel sangue attraverso interventi farmacologici, di plasmaferesi o di scambio plasmatico.
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