Pfas: Zaia e lo “scarica-barile”

19 Gennaio 2017
Ambiente

“Ora Zaia fa lo scaricabarile sulla Giunta. Ma questo disastro ambientale richiede da 4 anni interventi urgenti e della massima efficacia”

Sulla vicenda Pfas il presidente Zaia fa lo scaricabarile, addirittura nei confronti della sua stessa Giunta. Ho appreso infatti con stupore dalla stampa che Zaia avrebbe rimbrottato i suoi assessori per averlo tenuto all’oscuro degli ultimi studi della Regione (lo studio) circa gli effetti della contaminazione da Pfas, in particolare sulla salute materna e neonatale.

 

Indipendentemente da questi recenti studi, la preoccupazione per l’inquinamento da perfluoro-alchiliche avrebbe dovuto vederlo attivo fin dal principio. A 4 anni dall’esplosione del problema e dopo valanghe di proteste dei cittadini che chiedono chiarezza e risposte concrete, mi auguro che Zaia non giochi  ancora a nascondino.

La contaminazione dei PFAS nell’acqua potabile di 350 mila veneti deve essere una priorità per la nostra regione, come stiamo cercando di far capire da molto tempo alla maggioranza. A nulla serve puntare il dito altrove: Zaia semmai deve fare mea culpa per una gestione del problema che è stata affrontata fino ad ora con leggerezza. Basti pensare che nel marzo scorso lo stesso assessore alla sanità ribadiva che non c’era alcun rischio per la salute.

Quello al quale stiamo assistendo è invece un disastro ambientale che va arginato e fermato, che richiede la massima trasparenza e la massima informazione a tutela dei cittadiniIn questo tempo abbiamo messo sul tavolo varie proposte di intervento, assieme a tecnici e comitati di residenti delle zone maggiormente esposte all’inquinamento: per la bonifica delle falde, per la garanzia delle acque superficiali e soprattutto per la tutela dell’acqua da acquedotto.

Ora Zaia la smetta di temporeggiare e di scaricare ad altri le responsabilità. La Regione ha il dovere di agire urgentemente e con la massima efficacia nel rispetto dell’indiscutibile “PRINCIPIO DI PRECAUZIONE“. Mi auguro che questi ultimi sviluppi sveglino finalmente Zaia da quel torpore che lo ha tenuto distante dalle preoccupazioni dei cittadini sui PFAS: cominci a spendersi direttamente per una programmazione attenta e non costruita sull’onda dell’emergenza, a tutela della salute e dell’ambiente.

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