Siti orfani in Veneto, questione da affrontare.
L’allarme lanciato da Legambiente sul rischio di interazione tra i 130 siti inquinati recentemente censiti dalla Regione e le falde acquifere necessità di una risposta effettiva e specifica.
Si tratta di siti orfani, privi cioè di soggetti deputati alla gestione e al controllo, un regalo che l’impresa selvaggia ha fatto al nostro territorio.
L’ipotesi di esondazione dei corsi d’acqua a causa degli eccezionali e avversi eventi atmosferici e il rischio che gli inquinanti presenti su questi siti inquinino anche le falda acquifere non è purtroppo ipotesi di scuola, e dunque va presa in seria considerazione, unitamente agli strumenti necessari a evitare che tutto questo accada.
Ho dunque depositato una interrogazione urgente per chiedere all’Assessore all’Ambiente quali specifici strumenti e precauzioni sono attualmente previsti per prevenire disastri ecologici che la nostra regione non può più sopportare. In un territorio che è abbondantemente “zona di sacrificio”, come l’ha definita Greenpeace, a causa dell’inquinamento da PFAS, è interesse di tutti conoscere quali strumenti sono attualmente a disposizione per evitare l’ennesimo flagello ambientale.
In questi anni ho più volte richiesto che la regione aumentasse i propri investimenti su questi siti, siti che la stessa Arpav ha considerato in fase di stallo per quel che concerne la presa in carico.
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