Sostegno malghe pubbliche: un registro aprirà ad un impegno?

14 Marzo 2023
Ambiente

Le malghe pubbliche costituiscono non solo un presidio produttivo e di conservazione ecosistemica, ma un pezzo del turismo esperienziale che si combina con il concetto di turismo lento.

Si tratta di visioni del turismo che però devono o dovrebbero formulate in un contesto di una mutata visione politica più orientata sulla conservazione ecologica ed eco sistemica, motore che ha fatto nascere questo tipo di offerta e domanda turistica in contrapposizione con il turismo intensivo e disattento nei confronti di comunità e territorio.

Intendiamoci: le finalità che questo progetto di legge intende mettere in pratica sono anche lodevoli: un registro ed eventuali fondi integrativi, per promuovere la funzione turistica drlle malghe, è interessante ed il testo in commissione è stato limato rispetto al testo pervenuto dalla Giunta.

Ritengo però che al momento non possa essere oggetto di votazione consapevole, perché il vero contenuto della legge è rinviato a momenti successivi rispetto a questa fase deliberativa che ci compete, addirittura, per alcuni casi, penso all’articolo 4, questa fase ulteriore e che attribuisce alla legge contenuti fondamentali è spostata sine die, per questo ho inteso proporre alcuni emendamenti di carattere correttivo. Il mio giudizio di astensione, anche in caso di accoglimento degli emendamenti, non muta, perché, lo ribadisco, il vero contenuto della legge lo scopriremo più avanti.


Vorrei poi sottolineare che non basterà un registro per rivitalizzare un settore che è in profonda crisi: in molti casi i bandi a la loro gestione vanno deserti; la stessa previsione di priorità al giovane Imprenditore, come prevista dalla disciplina nazionale in materia di domini collettivi, richiamata da questo progetto di legge, ha avuto un effetto di segno contrario rispetto all’intento di valorizzazione che il legislatore nazionale si era prefissato e questo effetto negativo si sta manifestando in alcuni territori con effetti non congrui rispetto a tali finalità, con segnalati episodi che si potrebbero configurare speculativi, con rischi di discontinuità di gestione che danneggiano territorio e comunitã.

Come dicevo, l’obiettivo della mia manovra emendativa è quella di fissare alcuni punti fermi in un progetto di legge che è sicuramente trasportato dalle buone intenzioni ma a cui manca un ancoraggio alla realtà: dunque termini e cadenze per l’aggiornamento del registro; previsione di termini precisi laddove questi non sono previsti, come nel caso del contenuto attuativo fondamentale di questa legge e cioè per le linee guida, garantendo il confronto con unioni montane, regole etc anche nelle fasi di revisione e aggiornamento.

Vorrei, infine, e per connessione oggettiva con questo progetto di legge, fare un riferimento ad altro progetto di legge recentemente presentatoci dalla giunta: mi riferisco alle stanze panoramiche: questo intervento si inserisce in un tentativo non organico di riconoscere strutture turistiche, agendo in particolare nella parte di disciplina paesaggistica: alloggi galleggianti , alberi, palafitte botti, grotte…tutte cose che già regolamentate dalla Giunta regionale ma che, a quanto mi consta, non sono state mai attivate, scontrandosi con difficoltà deliberative. Allora, voglio dire, ancora oggi la giunta, con le stanze panoramiche tenta, attraverso una deroga alla legge urbanistica, una forzatura della disciplina paesaggistica nazionale in nome di un turismo, per utilizzare un’espressione che piace molto all’Assessore Calzavara, glamour. Quello di cui abbiamo bisogno è però che si punti in alto non in termini di vantaggi e comfort a favore di chi gode di un reddito alto e può permettersi di alloggiare in costosissime stanze panoramiche; quello di cui abbiamo bisogno è che si punti in alto in termini di salvaguardia dell’equilibrio naturale ed ecosistemico della montagna, valorizzando, come in futuro potrà eventualmente fare il pdl oggi in discussione, l’esistente e non, invece, tentando aggressioni in nome di una utilità pensata per pochi ma che danneggia tutti.

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Una risposta a “Sostegno malghe pubbliche: un registro aprirà ad un impegno?”

  1. Certo che inventarsi una cosa così vacua, costosa, ESCLUSIVA, perche’ questo e’ il senso, e partire x la tangente, invece di tornare per un momento coi piedi per terra ed esserci per il proprio territorio…non mi ci raccapezzo. Non e’ un mondo per me..a tu lotta per tutti noi e arriverai…anche con una gamba sola!

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