Sulle ghost boats in laguna, la Giunta regionale pratica il ghosting
Non male per una istituzione che possiede rilevanti competenze in materia di salvaguardia della laguna e che è parte del progetto Venezia capitale mondiale della sostenibilità.
Lascia attoniti la risposta fornita solo ieri alla mia interrogazione datata marzo 2022, attraverso cui portavo all’attenzione della regione il problema della diffusa presenza nella laguna di Venezia di relitti di imbarcazioni e pertanto chiedevo alla Giunta regionale se non riteneva necessario affrontare la questione nell’ambito delle previsioni che costituiscono l’assetto programmatico del Progetto Venezia Capitale Mondiale della sostenibilità, anche proponendosi come attore per il coordinamento dei livelli amministrativi coinvolti.
Le imbarcazioni abbandonate costituiscono uno sfregio al patrimonio paesaggistico della Laguna di Venezia, a tale sfregio si aggiunge il degrado con un danno ambientale da inquinamento dovuto al rilascio di microplastiche nelle acque lagunari.
A fronte di tutto ciò, quanto dichiarato dall’Assessore all’Ambiente nella seduta di ieri lascia veramente senza parole.
Non solo tocca prendere atto che la Giunta regionale ha impiegato esattamente un anno per formulare una riposta, e fin lì quasi tutto nella norma, considerato che come Consiglieri d’opposizione abbiamo fatto il callo ai tempi pachidermici di risposta alle nostre interrogazioni urgenti, ma quel che più sconcerta è il merito della risposta, che possiamo più o meno così sintetizzare: la Giunta regionale afferma la propria competenza, richiama la normativa speciale posta a tutela delle laguna in punto di disinquinamento e monitoraggio delle acque e però, in conclusione, sul tema specifico, giunti al dunque, afferma, in via di mera ipotesi, che la questione potrà essere portata all’attenzione del Cantiere Tematico ‘Transizione Energetica e Ambiente’ della Fondazione ‘Venezia Capitale Mondiale della Sostenibilità’, qualora si identificassero delle linee di programmazione attinenti al tema.
Solo a me pare un modo di trasferire a un futuro incerto l’approccio fattivo al problema?
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