Bracconaggio: quali azioni per contrastare il fenomeno? Presentata interrogazione
“La decisione della Giunta di contravvenire a una sentenza del Tar, riaprendo la caccia agli uccelli migratori negli ultimi giorni di gennaio, ha determinato numerosissime uccisioni di esemplari di avifauna, in particolare nella Laguna veneta e nel Delta del Po. In particolare, i volontari della Lega per l’Abolizione della caccia (LAC), presenti lo scorso 28 gennaio presso il Lido di Boccasette nel comune di Porto Tolle, hanno raccolto documentazione fotografica e filmata che testimonia l’illecito utilizzo, a scopi venatori, di richiami elettroacustici, vietato dalla legge”. Con un’interrogazione all’assessore regionale con delega alla caccia, i Consiglieri regionali dell’Intergruppo Tutela Animali, Cristina Guarda (Europa Verde), i dem Andrea Zanoni e Anna Maria Bigon, assieme al Portavoce dell’opposizione Arturo Lorenzoni (Gruppo misto), sollevano la questione relativa all’utilizzo “illegale e deplorevole di dispositivi vietati dalla legge, quali ad esempio i richiami elettroacustici” e puntando più in generale l’indice sul fenomeno del bracconaggio.
“Nel Piano d’azione nazionale per la lotta agli illeciti contro gli uccelli selvatici – scrivono ancora i Consiglieri – il Delta del Po risulta essere uno dei siti cosiddetti ‘black spot’, che necessitano di maggiore tutela e controllo da parte delle istituzioni preposte, date le ripetute uccisioni di specie protette con fucili da caccia. Da qui la domanda finale, per sapere quali urgenti azioni intenda mettere in atto per contrastare il fenomeno del bracconaggio e della caccia con dispositivi illegali”.
Comunicato stampa congiunto consiglieri Intergruppo Tutela Animali
Lascia un commento