PVF, semplificazioni per sottrazione terreni alle attività venatorie: accolte le nostre richieste di semplificazione. Non si possono punire i cittadini che intendono proteggere i loro terreni.
Per mesi abbiamo ribadito l’importanza di rendere più accessibile ai cittadini la procedura necessaria alla richiesta di esclusione dei terreni privati dalla attività venatoria.
E’ corretto rispettare la volontà di chi, agricoltore o semplice proprietario di un terreno, intende tutelarsi dalla presenza di doppiette o, peggio ancora, da eventuali spari provenienti da cacciatori all’interno delle proprietà in possesso.
Purtroppo la percentuale di terreni che si potrà sottoporre ad azioni sottrattive rimarrà ancora esigua, tuttavia, grazie ad un nostro emendamento, verrà resa più accessibile la procedura necessaria con due modifiche importantissime.
Avevamo già in commissione ottenuto la cancellazione, avvenuta in sede di discussione in commissione, dell’obbligo di una relazione tecnica certificata.
Ma la sua sostituzione con una cartina in formato shapefile, un formato di archiviazione dati vettoriali, avrebbe inutilmente messo in difficoltà i richiedenti, rischiando di apparire quasi come una punizione nei loro confronti.
La maggioranza ha colto l’utilità della nostra proposta votando a favore e prevedendo una delibera ad hoc per definire il metodo per la presentazione della richiesta.
Decisivo un altro emendamento accolto, nato dalle nostre sollecitazioni: agriturismi, fattorie sociali e didattiche, potranno annualmente presentare domanda di esclusione dei propri terreni.
Avremmo sperato di ampliarlo a tutti i proprietari di terreni, per evitare differenze di trattamento e ingiustizie specie per i nuovi agricoltori o proprietari, ma questo è un primo passo avanti”.
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