Tessera sanitaria, la Regione smetta di discriminare i cittadini extracomunitari
La Giunta Zaia intervenga per modificare la disciplina regionale in materia di assistenza sanitaria ai cittadini extracomunitari, depurandola da ogni disposizione discriminatoria o potenzialmente tale.
Le persone titolari di permesso di soggiorno per motivi di famiglia che convivono con parenti italiani, fino al secondo grado di parentela, hanno diritto all’iscrizione gratuita al Servizio Sanitario Nazionale in condizioni di parità con i cittadini italiani. La Destra, che chiede alle persone migranti il rispetto della legge, è la prima a violarla proprio quando si tratta di immigrazione.
La recente pronuncia del Tribunale di Vicenza, con la quale è stata accertata ‘la natura discriminatoria del rifiuto dell’Ulss 8 di concedere la tessera sanitaria gratuita a cittadina straniera ma con madre e fratello italiani’, come si legge nel testo dell’interrogazione che ho presentato oggi.
Il rifiuto dell’Ulss, derivato dall’applicazione di una delibera della Giunta Zaia, secondo i difensori della ricorrente, sarebbe lesivo del diritto all’iscrizione gratuita al Servizio Sanitario Nazionale per i cittadini extracomunitari conviventi con parenti italiani, previsto dal Testo unico dell’immigrazione.
Ero già intervenuta sul tema con due precedenti interrogazioni: cosa aspetta la Giunta regionale ad adeguarsi e cancellare le norme discriminatorie contenute nella delibera regionale?.
Chi governa il Veneto nel pieno della crisi demografica, dovrebbe comprendere l’importanza, non solo etica, ma anche socioeconomica, di accogliere i nuovi veneti con dignità e, quantomeno, nel rispetto delle leggi.
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