In un Veneto, dove la raccolta differenziata aumenta sempre più e la frazione secca diminuisce cosa andrà a bruciare quindi Hestambiente?

1 Settembre 2021
Infrastrutture

Comunicato stampa

Così, la consigliera regionale di EV Cristina Guarda e i portavoce provinciali di Padova Nicola Mazzucato e Eugenia Fortuni, intervengono oggi sulla progettazione della quarta linea dell’inceneritore di San Lazzaro di Padova, in occasione della conferenza stampa organizzata dalle associazioni e comitati della città di Padova.

 

“Stiamo lavorando – riporta la consigliera Guarda – per ridurre costantemente i rifiuti, la Regione ne è consapevole e per tanto la quarta linea risulta essere un investimento inutile. In futuro la produzione di rifiuto secco sarà insufficiente per mantenere una linea come questa attiva.

Quindi ci chiediamo cosa si intenda bruciare negli inceneritori veneti. Possiamo ipotizzare che servano a rifiuti molto più pericolosi, nonostante ci troviamo a due passi dalla città e del suo hinterland, tra i più densamente popolati del nord-est?

Perché la Regione non si impegna a ridurre rifiuti come i fanghi che contengono Pfas – chiede la consigliera – non gestibili con questi tipi di impianti? I Pfas ad esempio non saranno abbattuti, ma solo emessi nell’aria”.

“Da Forlì arriva un esempio utile di come la gestione pubblica di rifiuti consenta di raggiungere obiettivi qualitativi e meno impattanti per la popolazione, non possiamo fare altro che chiedere al comune di Padova, come all altre città capoluogo, di perseguire la riduzione dei rifiuti e non di nasconderli sotto al tappeto, disperdendoli poi nell’aria.

Il co-portavoce di Padova, Nicola Mazzucato, aggiunge che: “Va rivista completamente la gestione dell’impianto AcegasAmga, troppo imperniata negli utili in quanto non ha nessun interesse a ridurre la frazione secca, come successo nel comune di Forlì che ha sostituito l’azienda privata che gestiva l’impianto, permettendo la riduzione della produzione di secco degli abitanti, grazie all’aumento della differenziata.

Sì alla municipalizzazione della raccolta rifiuti con una società pubblica come richiede l’Europa”.

 

EV Padova e la consigliera Guarda ribadiscono: “La Regione deve prendere in considerazione il rischio che una nuova linea aumenti pericolosamente le emissioni in città.

Il NO alla quarta linea è una azione di prevenzione sanitaria, oltre che un ulteriore passo verso la transizione ecologica! “.

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