Le Olimpiadi come esaltazione dello sport e opportunità per il territorio, ma siamo già troppo in ritardo.

4 Febbraio 2022
Infrastrutture

I Cinesi annunciano Olimpiadi splendide e sicure, le nostre siano all’insegna delle 3 S: sport, sostenibilità e solidarietà.

L’Inaugurazione dei Giochi di Pechino ci consente di riflettere sul come ci stiamo preparando alle XXV Olimpiadi invernali Milano – Cortina d’Ampezzo 2026; è opportuno che i cittadini prestino attenzione a quanto sta accadendo.

Le Olimpiadi regalano sempre grandi emozioni, ma per raggiungere un risultato che sarà sotto gli occhi di tutti servirà una macchina organizzativa impressionante, che purtroppo si sta già rivelando fallimentare.

Possiamo dire che i Giochi Olimpiadi Invernali di Milano-Cortina siano sulla buona strada?

Al momento, al netto dei proclami, emerge un ritardo spaventoso. Dopo tre anni manca ancora una procedura di valutazione ambientale strategica (V.A.S.), così come non risulta ancora definito il ‘perimetro’ esatto delle attività incluse.

Se volessimo poi soffermarci su quella che, a detta della Regione, sarà il fiore all’occhiello delle Olimpiadi 2026, ossia la pista da bob a Cortina, possiamo notare come questa opera da 61 milioni di euro rischi di trasformarsi in una valanga che incombe sul futuro del nostro territorio.

All’inizio ci era stato raccontato che si sarebbe trattato semplicemente di ristrutturare l’esistente e in disuso pista da Bob Eugenio Monti, mentre ora è chiaro che si procederà allo smantellamento e alla costruzione di un impianto nuovo e con un tracciato diverso, andando a modificare l’assetto viabilistico e ambientale con enormi ripercussioni sulle attività circostanti.

Infatti, il rischio è che alla chiusura dei giochi questa struttura rimanga inutilizzata, facendo sì che il suo mantenimento e la sua manutenzione ricadano sulle spalle delle amministrazioni locali e dei contribuenti.

La Regione prevede che a Giochi conclusi la pista sarà a disposizione, anche per sevizio di taxi-bob, di circa 3000 discese da parte di turisti e appassionati all’anno, quando i vicini impianti di Koenigssee o Innsbruck ne contano meno della metà e a prezzi pure più vantaggiosi!

Veramente riteniamo che il futuro di quest’opera possa essere garantito dagli introiti degli appassionati e degli sportivi vista anche la presenza di altri impianti internazionali non molto distanti?

Le precedenti Olimpiadi ci insegnano tutt’altro.

Ancor più grave è il mancato coinvolgimento dei residenti, i quali lamentano progetti e opere caduti dall’alto, senza un briciolo di condivisione con chi vivrà sulla propria pelle le conseguenze delle future Olimpiadi.

Avevamo proposto di estendere l’organizzazione dei Giochi all’Austria, così da poter utilizzare la pista da bob di Innsbruck, già in uso.

Ci è stato che non ce ne sarà bisogno.

Peccato che l‘intestardirsi su questa opera a Cortina rischi di trasformarsi in un boomerang per le intere Olimpiadi visti i ritardi spaventosi.

E’ importante chiederci cosa lasceranno alle future generazioni le Olimpiadi 2026.

Se quelle di Pechino sono state annunciate come Olimpiadi splendide e sicure, le nostre dovranno essere quelle dello sport, della sostenibilità e della solidarietà.

Insomma tutto il contrario rispetto alle premesse che abbiamo sotto gli occhi.

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