Olimpiadi Cortina 2026: pista da bob un buco nella neve
Dopo la netta presa di posizione contraria a riguardo da parte del CIO, presentai una interrogazione in Consiglio regionale per chiedere quali fossero le intenzioni della Regione a riguardo.
La risposta pervenuta, oltre ad essere evasiva e poco rassicurante, conferma l’intenzione di procedere col progetto di riqualificazione della pista da bob di Cortina ‘Eugenio Monti’, costruita nel 1923, già modificata quattro volte.
Come denunciato da più parti, si tratta di un’opera fortemente invasiva, dai costi faraonici e, ancor peggio, che rischia di diventare una cattedrale nel deserto.
Infatti la sostenibilità economica dell’opera sarebbe giustificata dal suo utilizzo anche non sportivo nel periodo post giochi olimpici.
In realtà è difficile pensare che vi saranno frotte di persone vogliose di provare il brivido del bob in modo tale da compensare anche solo le spese di gestione dell’impianto.
Ci troviamo di fronte a una nuova opera stile Pedemontana: cara da morire e pensata su analisi sovrastimate.
I giochi olimpici possono essere occasione di rilancio per il territorio, ma non a discapito dell’ambiente circostante e delle tasche dei Veneti.
Investiamo invece per rendere queste le Olimpiadi più innovative e sostenibili piuttosto di continuare a ripetere gli errori del passato.
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