Pista da bob Cortina: uno spreco di soldi, possiamo ancora fare un passo indietro.
Dalla petizione con cui veniva chiesto al CIO di fermare il progetto di riqualificazione della pista Eugenio Monti da 85 mln di euro, perché ritenuta non indispensabile all’effettuazione dei giochi olimpici.
La scelta di realizzare questa infrastruttura, da quanto è emerso nel corso dei mesi, sarebbe frutto della volontà politica delle autorità locali e non della organizzazione olimpica.
Quello che rischia di rivelarsi un’altra Strada Pedemontana, ossia un’opera dai costi faraonici e poco utilizzata con conseguenze per le tasche dei contribuenti, può ancora non essere realizzata.
Mentre in Veneto si parla di cittadini e imprese in difficoltà a causa delle bollette stratosferiche e di nuove tasse per fronteggiare le difficoltà dal punto di vista sociale attese per i prossimi mesi, chi amministra la Regione preferisce investire in ciò che rischia di trasformarsi a breve in nuovo debito pubblico.
Ma se Zaia può permettersi di dormire sogni tranquilli non essendo più candidabile a guida della Regione, chi aspira a governare dopo di lui dovrebbe già iniziare a preoccuparsi, perché l’impatto ambientala di questa opera e il suo mantenimento corrispondono a una eredità che peserà come un macigno su tutti noi.
L’unica buona notizia è che siamo appunto ancora in tempo a rinunciare a questa pista, senza intaccare la realizzazione dei Giochi di Milano-Cortina 2026.
I ritardi accumulati nella progettazione e realizzazione dell’opera impongono una riflessione oggettiva a salvaguardia della reputazione della nostra Regione.
Per questo ho presentato una interrogazione in Consiglio regionale per chiedere al presidente Zaia se non ritenga ragionevole e opportuno pervenire allo stop delle procedure per la riqualificazione della pista da bob ‘Eugenio Monti’.
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