Veneto e siccità: boschi di ricarica e risorgive ottima risposta alla crisi climatica. Abbiamo impegnato la Giunta a finanziarli.
Grazie al mio ordine del giorno la Giunta regionale si è impegnata a finanziare con il prossimo bilancio i progetti di ricarica della falda AFI, che sono un’ottima alternativa alle dighe.
I cambiamenti climatici ci impongono la combinazione di due fattori opposti: periodi di prolungata siccità che si alternano a fenomeni meteorologici estremi con elevata piovosità localizzata.
In questo contesto, la sfida di fronte a noi risiede nel trattenere l’acqua quando piove per affrontare i periodi siccitosi, oltre a garantire la costante ricarica delle nostre falde.
Durante l’approvazione dell’assestamento di bilancio in Consiglio regionale, ho presentato un ordine del giorno, approvato trasversalmente, che impegna la Giunta a destinare risorse a favore Aree Forestali di Infiltrazione (AFI), anche dette boschi di ricarica, utili a garantire la disponibilità di risorse idriche a fini irrigui, potabili e produttivi. In linea con quanto suggerito da Veneto Agricoltura e ANBI.
15 anni di sperimentazione di Aree Forestali d’Infiltrazione in Veneto hanno condotto a risultati eccezionali: in un ettaro di AFI si possono infiltrare oltre un milione di metri cubi di acqua nei mesi più piovosi, tutto questo con un investimento base di soli 20 mila euro e con costi di esercizio ridottissimi.
Di conseguenza, investendo a livello regionale 1.5 milioni di euro, avremmo un potenziale di acqua trattenuta di ben 100 mln m3 d’acqua piovana e una riduzione del rischio idrogeologico nelle epoche più piovose.
Balza all’occhio l’enorme differenza in termini di costi e vantaggi tra il ricorso alle AFI e la progettazione di nuove dighe, come quella che si sta pensando di costruire sul Vanoi a un costo stimato di 135 milioni di euro, capace di trattenere ‘appena’ 35 milioni di metri cubi d’acqua.
Inoltre, è evidente che i vantaggi che si trarrebbero da queste infrastrutture sarebbero a favore di chi le costruisce, non tanto della comunità.
Per questo è importante che la Regione Veneto investa in opere più sostenibili (ambientalmente e in termini di costi), sfruttando le opportunità che la natura ci offre. In questo modo potremo garantire una maggiore circolarità dell’acqua, conservando quella piovana per poi riutilizzarla a fini civili, agricoli e produttivi nel rispetto degli habitat che costellano la nostra regione.
Solo attraverso la conservazione di risorsa idrica e ambiente potremo affrontare più positivamente la crisi climatica che sempre più affligge anche il Veneto.
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