Mi silenziano alle audizioni, Fitto copre i suoi. E se fosse stata Meloni?
Ritengo inaccettabile che Fitto sminuisca e giustifichi l’accaduto, affermando che non è colpa sua se mi è stata negata la possibilità di intervenire da remoto alle audizioni. Un uomo consapevole della portata di questa ingiustizia per una donna non penserebbe a estraniarsi dai fatti. Prenderebbe invece le distanze dai quattro uomini che hanno votato contro la mia richiesta, in rappresentanza dei gruppi di destre e Ppe. Tra questi, c’era anche un suo collega di partito. Non posso fare a meno di chiedermi se per Meloni avrebbero fatto lo stesso.
Oggi, con il suo atteggiamento, Fitto ha contribuito a deresponsabilizzare gli uomini di destra. A partire dal rappresentante del suo gruppo, Nicola Procaccini, che si è opposto in prima linea alla mia partecipazione.
Voglio invece ringraziare l’eurodeputata galiziana Ana Miranda, anche lei del gruppo Verdi/ALE, che ha preso la parola ricordando che oggi sarei dovuta intervenire io.
Fitto, poi, ha avuto la faccia tosta di dire che mi ha incontrata. Lo ha fatto, è vero, ma nei colloqui che si sono svolti nel mese scorso tra i commissari designati e gli eurodeputati. Una corretta consuetudine prima delle audizioni. Nulla a che vedere con il confronto istituzionale che si svolge in queste ore. Durante le audizioni i commissari designati vengono valutati e interrogati. Ed è sulla base delle loro risposte che ottengono o meno la conferma da parte dell’Europarlamento.
Fitto, tra l’altro, è uno dei commissari designati più discussi e la sua nomina è ancora in bilico. Per una volta, invece di allinearsi al suo partito di estrema destra, avrebbe potuto spendersi in una battaglia per la parità delle donne. Evidentemente, ha prevalso l’interesse a silenziarmi.
Ecco allora cosa avrei detto a Fitto. Avrei ricordato con preoccupazione il fallimento nella gestione dei fondi di coesione e del PNRR sotto la sua guida, con meno del 30% dei fondi erogati e progetti in contrasto con il regolamento europeo.
Avrei ricordato i ritardi nell’erogazione dei fondi, che hanno causato problemi economici alle regioni italiane, compreso il Veneto. Gli avrei chiesto, quindi, come possa riuscire a gestire i fondi a livello europeo. E come intenda coordinare le politiche di pesca, agricoltura e cibo, data la sua appartenenza a una destra conservatrice influenzata da lobby nel settore produttivo, alimentare e agricolo. Senza dimenticare la sua posizione a favore di allevamenti e coltivazioni intensive e l’uso di pesticidi.
In aggiunta a tutto questo, non possiamo dimenticare che Fitto ha aderito ad un credo politico che non smentisce la matrice neofascista. Non solo. Fitto difende un governo che viola sistematicamente lo stato di diritto. Si vedano la scandalosa gestione del centro per i rimpatri in Albania e il recente ddl Sicurezza.
Grazie per l’impegno. Dispiaciuta per questo affronto e per la scorrettezza vestita di opportunità di Fitto che riscuote solo disistima. Purtroppo le informazioni date non sono portate adeguatamente a conoscenza della gente dai media.