Bolsonaro – Dall’orgoglio veneto alla retorica criminale da capobanda
Bolsonaro – “Dall’orgoglio veneto alla retorica criminale da capobanda: la Lega si opponga subito a eventuali richieste di cittadinanza e di asilo in Veneto”
Chi a suo tempo ha sostenuto pubblicamente e con afflato campanilistico la presidenza di Bolsonaro non può oggi tacere e deve apertamente condannare quanto in queste ore sta accadendo in Brasile: le violenze e gli assalti alle istituzioni pubbliche democraticamente elette sono il frutto marcio della retorica da capobanda dell’ex presidente Bolsonaro, che non ha mai ammesso la sconfitta alle recenti elezioni presidenziali che hanno certificato la vittoria di Lula.
Si può anche essere orgogliosi di questa violenza? Certamente no, per questo ritengo che la maggioranza in Consiglio regionale debba esprimere la propria forte contrarierà alle richieste di asilo in Veneto a quanto pare formulate dell’ex presidente per sé e per la propria famiglia.
Già al cospetto di fatti per cui Bolsonaro è stato accusato di crimini contro l’umanità sarebbe dovuta intervenire una forte presa di posizione da parte di chi, ancora oggi, siede tra i banchi di questa maggioranza, e invece, ora come allora, tocca prendere atto del silenzio assoluto. E ancor più oggi, con le ulteriori notizie dell’assalto alle sedi istituzionali brasiliane compiuto da sostenitori dell’ex presidente del Brasile.
È arrivato il momento di esprimere tutto la distanza politica possibile da Bolsonaro, che non è orgoglio veneto, è piuttosto vergogna per la democrazia e persona non gradita in Veneto, nonostante la cittadinanza onoraria concessa dal comune di Anguillara Veneta.
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